Sul profilo di don Loris si legge: “Dopo più di due anni dall’ultima “querelle” con l’Amministrazione comunale che, dopo ben sette anni dalla chiusura della Chiesa madre della Parrocchia S. Marco di Cetraro Marina, attraverso i media, chiedeva alla comunità dei fedeli la pazienza di attendere i “tempi tecnici e burocratici” che dovevano essere necessariamente rispettati nell’iter di costruzione della nuova Chiesa, il Consiglio Pastorale ed il parroco don Loris Sbarra devono prendere atto, ancora una volta, dell’ennesimo ostacolo che si frappone alla costruzione dell’opera.
Ma, mentre allora le lungaggini erano motivate da una disputa con il Demanio marittimo e dall’alto numero di ditte che avevano partecipato all’indagine di mercato, la vicenda odierna ha, a dir poco, dell’incredibile: un progetto regolarmente approvato, un cantiere che finalmente si apre, lavori che procedono con ammirevole solerzia per essere consegnati il 5 gennaio 2020, una comunità che riprende a sperare… ed ecco che spunta una variante, dettata da non ben chiare esigenze, e tutto si blocca nuovamente per mesi.
Ovviamente gli amministratori rassicurano che è tutto a posto, tutto sotto controllo ed i lavori sono sempre sul punto di ricominciare.
Ma arriva la sorpresa: la variante non viene approvata dal Dipartimento lavori pubblici della Regione Calabria a causa di inadempienze ed incongruenze che, anche a lettori estranei alla specificità della materia, appaiono sicuramente di una certa gravità.
Il Consiglio astorale e don Loris, esterrefatti di fronte a tale mala gestio, ritengono, a questo punto, che l’Amministrazione, responsabile quanto meno di una insufficiente vigilanza e propulsione nella realizzazione di quello che il Sindaco, a suo tempo, definì “il più alto simbolo della bellezza: il luogo dell’anima”, dia pubblicamente ogni chiarimento in ordine ai termini della variante, alla reale necessità della stessa e, soprattutto, si faccia carico della soluzione del problema in tempi brevi.
E’ un atto dovuto a cittadini che, negli ultimi nove anni, si sono visti, di fatto, negati diritti fondamentali come la libertà di culto e di aggregazione e che sentono sempre più forte l’esigenza di rioccupare spazi cruciali per la vita e la crescita della comunità e, soprattutto, dei suoi giovani.
Ora è giunto davvero il tempo di mettere al bando chiacchiere e promesse fumose per lasciare il campo a fatti ed impegni chiari e precisi che restituiscano dignità alle persone e credibilità alle istituzioni.
In questa giornata in memoria di Maria Madre della Chiesa, affidiamo a Lei tutte le amarezze e le mortificazioni subite fino ad oggi, affinché interceda per la concretizzazione delle giuste e legittime aspettative di una comunità.”
Nel frattempo il capogruppo PD Ermanno Cennamo ha presentato un’interrogazione riguardo i lavori della chiesa del borgo San Marco.