Cetraro, Udc: “Risulta comprensibile la polemica innescata in questi giorni?”

La nostra Cetraro, è innegabile, sta attraversando un periodo di crisi economica; crisi che si manifesta a livello di  casse comunali, nelle quali è spesso difficile trovare con immediatezza le risorse per fronteggiare le emergenze dell’attività amministrativa, ed anche  a livello commerciale, dove il settore ha subito un pesante stop causato in buona parte dal periodo Covid e che , puo’ essere pian piano, nel tempo, risollevato con una programmazione più efficace di interventi e di iniziative che coinvolgano tutto il corpo sociale (associazioni, partiti, cittadini ), perché dalle tempeste, anche economiche , si esce lavorando tutti insieme per un obiettivo comune, quello di risollevare il paese da una crisi che affonda le radici nel tempo, ben più dei due anni di governo dell’attuale Amministrazione.

Tuttavia l’Amministrazione attuale, sicuramente, deve fare di più e meglio, ed il Sindaco credo debba provvedere coinvolgendo nuove energie e nuove competenze, ovviamente nel perimetro delle forze che hanno sostenuto l’attuale maggioranza, affinchè queste, senza nulla togliere a chi sta lavorando attualmente, possano aiutare ad attuare in modo concreto quel CAMBIAMENTO che è il collante che ha ispirato l’attuale maggioranza di governo, aldilà delle appartenenze politiche di ognuno.

Risulta comprensibile quindi, in una ottica di dialettica tra minoranza e maggioranza, la polemica innescata in questi giorni dalla minoranza ed in particolare dal PARTITO DEL GAROFANO ROSSO; tale polemica però risulta paradossale quando lo stesso partito vorrebbe addossare all’attuale maggioranza colpe e responsabilità per problemi che oggi si manifestano in tutta la loro gravità, ma che hanno responsabilità spesso ascrivibili anche a loro, che hanno governato ininterrottamente  negli ultimi 40 anni, se si escludono le parentesi dell’Amministrazione Visca e l’attuale consiliatura.

La crisi commerciale è infatti figlia dell’incapacità di approvare in questi 40 anni un piano regolatore, capace di disegnare lo sviluppo della città di Cetraro (per esempio, non sono mai state destinate  zone per insediamenti produttivi), piuttosto che aggregare gli interessi  di pochi; piano regolatore , lo ricordiamo , approvato negli anni 80,  da un Commissario ad Acta per la incapacità di assumersi la responsabilità da parte dell’Amministrazione dell’epoca; ed un PSC che dopo una decina di anni dal suo concepimento, oggi rischia di risultare già vetusto.

La presenza dell’Ospedale e della Faini, dal punto di vista economico, hanno mascherato nel tempo questa incapacità, ma quando è venuta meno la fabbrica, e l’Ospedale negli ultimi 10 anni ha subito un continuo depotenziamento, con l’esodo anche di tanti impiegati e delle loro famiglie che prima abitavano a Cetraro, non essendo contestualmente stati creati i presupposti per lo sviluppo di nuove attività produttive ed un efficace collegamento del Porto con le attività del territorio, i nodi sono venuti al pettine in tutta la loro gravità.

Oggi le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, ma risulta irresponsabile il tentativo di addossare in toto agli altri responsabilità che appartengono in buona parte a loro.

Che dire poi della situazione delle casse comunali? Debiti atavici e debiti recenti, sono stati coperti in parte ricorrendo a mutui pluridecennali da parte delle passate Amministrazioni, scaricando il peso dei debiti sulla cittadinanza e sulle Amministrazioni successive; questo in parte è comprensibile, perché si ha l’esigenza di amministrare , ma a questo  si è accompagnata la mancanza di una efficace gestione  economica dei servizi correnti e, tra l’altro  il mancato pagamento di bollette per energia elettrica e servizi vari a partire dal 2016 , venuti alla luce solo negli ultimi due anni, ed ha portato alla richiesta , da parte degli Enti gestori avvicendatisi nel tempo alla richiesta di oneri ben maggiori dell’importo delle bollette, comprensivi di rivalutazioni ed interessi, accumulando cosi’  nuovi debiti per le casse comunali. Tali debiti sono solo in parte solvibili con l’assunzione di nuovi mutui, dato che il limite di indebitamento consentito per legge, tenendo conto di tutti i mutui già negoziati dalle passate Amministrazioni, è stato quasi raggiunto, rischiando il default. Un’ultima considerazione mi preme farla: non è consentito a nessuno bollare il Coordinamento politico che supporta l’attuale maggioranza con termini offensivi e provocatori, soprattutto da chi alterna attacchi violenti all’amministrazione in pubblico e sui social (anche Iacchitè sigh!), peraltro pienamente legittimi in democrazia ,  con lo scopo di indicare alla popolazione  la propria esistenza come entità politica, con manifestazioni di disponibilità ed  ammiccamenti in privato , che sollecitano il legittimo sospetto di essere  miranti solo ad un coinvolgimento diretto nell’esecutivo.

E’ necessario rilanciare il nostro paese, con contributi costruttivi di tutti, maggioranza, opposizione, Associazioni, imprenditori e liberi cittadini, ma vi prego, “ccà nisciunu è fess”.