Cetraro marina: “una finestra sul mare”

Il titolo evoca dolci ricordi di un tempo passato, quando a Cetraro si ballava sulle note della famosa canzone di Fred Bongusto “una rotonda sul mare” allo Scacco matto, un locale dell’epoca ubicato proprio nell’area adiacente il nuovo lungomare ed oggi oggetto di una vivace polemica in essere tra l’Amministrazione Comunale e la Curia.

Infatti, è ormai noto che l’Amministrazione stia ripensando alla collocazione della nuova chiesa rispetto al progetto originario nel quale aveva coinvolto anche la Curia stringendo un patto che prevedeva l’abbattimento della vecchia chiesa e l’edificazione della nuova nella stessa area.

nuovachiesacetraroLa suggestiva espressione “una finestra sul mare” è stata nel frattempo abusata dai nostri amministratori, vecchi e nuovi, per vantarsi del loro operato pur ben sapendo che questa finestra sarebbe stata solo una “breccia temporanea” proprio perché lì, dove si era abbattuto, si sarebbe appunto ricostruita la nuova chiesa! Ma a queste “bugie ad effetto” dette per catturare consenso siamo purtroppo abituati!

Noi di Partecipazione Attiva lo avevamo chiaramente detto in passato, sia attraverso la pubblicazione di alcuni articoli proprio su queste pagine, e sia all’incontro tra i candidati sindaci tenutosi in campagna elettorale presso il centro sociale anziani voluto dai residenti del Borgo: “non si può parlare di “lavori necessari per donare nuovamente al borgo San Marco la finestra sul mare che per tanti anni e’ stata negata”, quando c’è un obbligo di base per costruire una nuova chiesa proprio dove e’ stato voluto questo spazio”.

Ci domandiamo, quindi: quale sia stato il senso dell’abbattimento indiscriminato della vecchia Scuola Donato Faini e sopratutto della vecchia chiesa? Ma un patto con la Curia c’era? E cosa prevedeva? “Misteri della fede” verrebbe da dire, anzi “della politica”!

I patti andrebbero rispettati, si sa! Ma, è noto, che ciò non avviene quasi mai in politica! Non vorremmo essere nei panni del nostro sindaco cui spetterà l’ultima parola! Sicuramente, sarebbe stato meglio coinvolgere i cittadini facendoli partecipare attivamente alla progettazione della riqualificazione del Borgo invece di far subire passivamente scelte a quando pare poco ponderate…