Cetraro, la “militarizzazione” del servizio idrico

Questa Amministrazione comunale è sempre più decisa e determinata a lasciare traccia del suo passaggio nella storia della principale Istituzione pubblica della nostra città e non perde una sola occasione per distruggere le più essenziali garanzie democratiche e lo stato di diritto, faticosamente conquistati  nel tempo.

A dettarne la linea è, indiscutibilmente, la vocazionalità inquisitoria e persecutoria dell’assessore ai Servizi ed alla Manutenzione, che continua a ritenere i cittadini potenziali ladri e malfattori, perchè rubano  l’acqua con allacci abusivi o ne fanno cattivo uso. Già nel mese di agosto dello scorso anno, primo amministratore del nostro Comune, forse il solo in Italia, presentò formale esposto alla Procura della Repubblica di Paola contro ignoti, e denuncia al Comando dei Carabinieri, perchè perseguissero, casa per casa, gli autori di allacci abusivi e gli appassionati di ortaggi.

Sono note, altresì, le sue teorie sullo stato dell’ordine pubblico nella nostra città. Nel gennaio 2018, dopo una seduta del Consiglio comunale sulla emergenza delinquenziale cittadina, in una sua nota pubblica, lo stesso assessore fustigò tutti i cittadini onesti e per bene, senza alcuna distinzione, invitandoli ad essere dotati di pensiero, di etica e di morale.

Ogni cittadino è visto come un potenziale trasgressore delle leggi e diffusore di morale deviata. Altro che garantismo e presunzione di onestà! Oggi, passa imperterrito dalla filosofia teoretica a quella pratica, mettendosi alla testa di una ronda in divisa, composta dalla Polizia Provinciale e dalla Polizia Locale, guidandola, lancia in resta, nella sua personale crociata contro gli abusivi dell’acqua e gli appassionati degli ortaggi, nella località nella quale risiede.

Il suo intento è quello di fare giustizia sommaria! E’, sicuramente, un conoscitore di abusi e malcostume. Ma, è meglio e più salutare andare insieme alle forze dell’ordine, anche perchè non pone molta fiducia nell’opera dei dipendenti comunali appartenenti al suo settore. Noi non sapevamo che esistessero forze dell’ordine e polizie urbane con particolari competenze per le opere idrauliche ed occhio attento per l’uso illegittimo dell’acqua!

Al di là dell’indignazione e repulsione che provoca l’autoritarismo persecutorio, allorchè agisce in modo indiscriminato in una città civile, a cosa si  riduce il tutto, se non alla strenua difesa delle sue incapacità e del suo dilettantismo? Ma, non era stato lo stesso vulcanico ed indefinibile assessore ad annunciare alla città, il 19 dicembre 2016, l’inizio di una nuova era per il servizio idrico, con l’installazione dei contatori ed il pagamento dell’acqua in base al consumo?

Giorni fa, abbiamo comunicato, pubblicamente, la presenza dei Carabinieri in contrada S. Pietro, dove i rubinetti dell’acqua sono rimasti a secco per quasi tre mesi. Solo in data 20 luglio u.s, un cittadino del luogo, camminando per i sentieri dove scorre la linea idrica, scopre una interruzione della stessa e la comunica al fontaniere. Ora, l’acqua esce copiosa dai rubinetti di quella località. In quella località, solo la Procura della Repubblica ed i carabinieri,secondo le idealità di questo assessore, avrebbero potuto avere ragione della < disonestà idrica > dei cittadini e garantire il regolare approvvigionamento di acqua! Ma come si fa a non considerare, a tal punto, che dovrebbero essere i cittadini perseguitati ad avere il diritto di  ricambiare le denunce e di chiamare in causa l’ Ente, per la lunga violazione delle norme di leggi che vogliono il pagamento del canone secondo il consumo che se ne fa di questo prezioso liquido? Con l’installazione dei misuratori e la loro sigillazione da parte del Comune, forse non assisteremmo più alla tracotanza ed alla presunzione del potere.

Continuiamo, tuttavia, ad aspettarci un impeto di orgoglio personale e di dignità istituzionale da parte di chi subisce, in quanto colleghi di Giunta, queste tristi ed assurde  visioni dell’assessore all’acqua! Ci rifiutiamo di credere che tale concezione si sia diffusa fino al punto da  contagiare il libero pensiero di tutti e trovare tacita condivisione di questi atti inquisitori e repressivi,  come mai si erano visti nella gestione amministrativa del nostro Comune.