Francesco Occhiuzzi, patron di Moda Mare, dopo aver annunciato l’annullamento dello storico evento, fa risentire la sua voce. E lo fa, ancora una volta, tramite una nota pubblicata sul suo profilo Facebook. Il titolo della nota è: “Cetraro ha bisogno di una stagione nuova” e, questa volta, il popolare presentatore parla delle scelte fatte dall’Amministrazione comunale nell’organizzare il programma estivo di quest’anno.
«C’è una frase, spiffero di stagione – scrive Occhiuzzi – che circola come un alito di vento nella città di Cetraro: «Da voi non tira una buona aria». Quei pochi turisti apparsi come comparse in una città deserta con un lungomare che fa pensare alle strade di Beirut hanno lanciato questo tormentone. Dalla Piazzetta San Marco fino a Lampetia, se lo sono sentito ripetere in tanti – commercianti , ristoratori e operatori vari dai loro clienti abituali. Ultimo un signore di Roma: «il programma estivo me lo mandate a casa per il prossimo anno».Insomma, non tira una buona aria, anzi un odore di fogna si respira dappertutto a Cetraro. L’aria buona ha fatto le valigie. Il divertimento assicurato che una città a vocazione turistica dovrebbe garantire a chi viene a trascorrere le vacanze, è latitante. Una lista di sagre e un concerto di Bollani, ottimo artista ma che c’entra molto poco con l’amorfo programma. Totale della spesa: 40.000 euro, intercettati dai proventi del porto alla voce “promozione”. Questa è la Cetraro del Sindaco Aieta e dei suoi boy scout che parlano di spettacolo e cultura.
Con i soldi messi in bilancio per la promozione del porto turistico si sarebbe potuto allestire una vasta programmazione a copertura totale della città di Cetraro dal 1 luglio al 31 agosto, una programmazione a mista partecipazione di Pubblico & Privato con sponsorizzazioni ed eventuali biglietti. Un cartellone di musica leggera, classica, lirica, teatro e cabaret».
«Ci vuole esperienza e non presunzione per creare un palinsesto di manifestazioni – continua -. Nessuno può mettere insieme una lista di spettacoli così a casaccio come il programma estivo di Cetraro con dilettanti allo sbaraglio e feste di ortaggi.
Cetraro oggi vive una sorta di confusione generalizzata, con il suo spreco di risorse e di energie, eletta a regola delle esigenze degli amministratori e che ha sempre più l’aspetto dell’epitaffio tombale delle nostre speranze di riscatto civile e culturale».
«Un programma che si rispetti – prosegue – e che si ripeta per almeno quattro anni con i suoi 50 giorni di programmazione di musica, teatro, danza, cinema, mostre ed installazioni da luglio a settembre può generare migliaia di presenze affezionate. Un vasto pubblico di spettatori abituali provenienti da tutta la Calabria e di presenze turistiche estive occasionali. E lo stupore di questo pubblico nel trovare proposte spettacolari coraggiose che attingano alla più decisa contemporaneità, a differenza della maggioranza di manifestazioni estive in cui quasi ovunque si preferisce prudentemente fare scelte più leggere e popolari».
«Proporre senza esitazioni – conclude il presentatore – la stimolante pluralità di molti linguaggi artistici contemporanei, avendo come comune denominatore la qualità della proposta e il valore degli interpreti che abbiano determinate linee peculiari nella programmazione musicale: sommare il valore dell’identità dei luoghi in cui si opera alle nostre scelte di programmazione per creare progetti integrati ed innovativi. Se il sindaco nel suo rimpasto di Giunta dovesse avere bisogno di un assessore allo spettacolo “competente”, sono qua!»
Una cattura della nota apparsa su Facebook.