«Tutta la verità su com’è nato il Progetto di utilizzazione dei disoccupati presso l’ASP di Cosenza. Su chi lo ha gestito. Perché è fallito».
La Giunta comunale di Cetraro, autoconvocatasi in seduta straordinaria ed urgente nella mattinata di giovedì 11 ottobre 2012, presieduta dal vicesindaco Ermanno Cennamo – presenti Angelo Aita, Marco Bianco, Pino Losardo, Fabio Angilica, Domenico Avolio – fa proprie queste affermazioni del Sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, affidate ad una nota pubblicata da tutti gli organi di stampa, in pari data, mettendosi al suo fianco in questa sua decisa e fiera battaglia contro chi ha realmente calpestata la dignità della persona e negato la certezza del diritto al cittadino che vive il mortificante dramma della disoccupazione.
La stessa Giunta comunale invita gli organi competenti dell’amministrazione sanitaria ad esporre pubblicamente, in modo inequivocabile e senza alcuna perdita di tempo, le ragioni per cui, nel mese di dicembre del 2011, solo dopo pochi giorni di lavoro, venivano mandati a casa i disoccupati assunti attraverso il “Progetto regionale di sollievo della disoccupazione”, riservandosi, altresì, il diritto di adire anche le vie legali al fine di tutelare l’alto profilo umano, l’onorabilità del Sindaco di Cetraro e l’immagine dell’Amministrazione comunale, compromessi dal silenzio di quanti, da dieci mesi, continuano nella loro strumentalizzazione miseranda dei bisogni di padri di famiglia disoccupati e giovani precari, coinvolgendoli nell’odio che spargono, nella nostra città, a larghe mani.
Ai quattro membri del Coordinamento dei Disoccupati che, a loro firma, hanno inteso attribuire, in un comunicato stampa, al Sindaco di Cetraro espressioni e competenze che appartengono ad altri, la Giunta comunale fa giungere la propria comprensione, ritenendoli vittime di chi, con l’inganno li ha illusi.
Il sindaco Aieta e le sue Giunte comunali hanno sempre messo al centro del loro impegno politico ed amministrativo il tema del lavoro dignitoso e stabile sia pure in tempi molto difficili ed in uno stato di crescente fabbisogno economico e finanziario per la pubblica amministrazione.
Amarezza ed indignazione sono, tuttavia, i sentimenti che è naturale presupporre albergano, oggi, nel cuore del Sindaco di Cetraro per il subdolo suo coinvolgimento in una brutta vicenda che non appartiene alla sua storia, alla sua cultura, al prezioso patrimonio di valori morali e civili che, giovanissimo, ha messo al servizio della crescita economica e sociale della sua amata città.
La sua fierezza, sicuramente, si sprigionerà libera e dirompente, ne siano certi gli attuali confusi detrattori, nel momento in cui qualcuno squarcerà il silenzio ed indicherà le vere responsabilità di tale inganno.