Campo sportivo. Aieta: ecco il perché dal 2015 ad oggi non è stato realizzato il campo nonostante il finanziamento

Il consigliere regionale ed ex sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta interviene sulla “vicenda del campo sportivo” con un post sui social network dal titolo “La vicenda del campo sportivo tra verità e inesattezze“.

“Parte da lontano – scrive Aieta – l’idea di ricostruire il nuovo campo sportivo. Dai tempi in cui avevamo incarichi alla Provincia. Tempi in cui era più facile programmare per via di maggiori risorse a disposizione. Tant’è che con fondi provinciali realizzammo il Centro polisportivo di Via Libertà dedicato alla memoria del giovane Gabriele Grosso. Lì dove c’era una palude sorse un centro oggi preso d’assalto da giovani e meno giovani che finalmente possono praticare lo sport in piena sicurezza. Sì, sicurezza, perché dotammo il centro sportivo – sempre con la Provincia – di un defibrillatore consegnato a Mister Santino Mondello, gestore del centro e vecchia gloria del calcio calabrese.

Nel frattempo intervenimmo anche sul campo di calcio per adeguarlo alle norme di sicurezza ma il mare fu impietoso e portò via tutto, per cui la scena di ciò che si presenta oggi è la scena che non avremmo voluto mai vedere.

Insistemmo e presentammo un progetto che prevedesse la realizzazione del campo e la difesa a mare prim’ancora di spendere altro denaro pubblico. La pressione degli appassionati di calcio fu continua tanto da incontrare più volte il Presidente della Provincia, Mario Oliverio, che si impegnò davanti ai tifosi a finanziare il progetto. Ricordo la passione con cui, tra i tanti, fecero sentire la loro civile pressione due vecchie glorie del calcio cetrarese: Franco Lanza e Mario Ramasco. Loro seguirono ogni fase della vicenda fino a quando naufragò il sogno sugli scogli dei tagli di risorse finanziarie da parte del governo centrale verso le Province. Fu una delusione per tutti noi. Ma non disperammo perché all’orizzonte si affacciavano le elezioni regionali e il Presidente Oliverio era candidato a Governatore. Venne a Cetraro, incontrò tifosi e dirigenti, Sindaco e Giunta, e con loro assunse l’impegno di finanziare il campo di calcio qualora fosse stato eletto. In quella tornata elettorale si candidò anche il Sindaco di Cetraro che guadagnò uno scranno in Consiglio Regionale per l’avvenuta elezione di Mario Oliverio a Governatore della Calabria.

Il Consiglio Regionale si insediò a dicembre 2014 e ad aprile 2015 fu assunto il decreto che disponeva il finanziamento del nuovo campo sportivo di Cetraro.
Impegno mantenuto!

Qualcuno si chiederà, perché dal 2015 ad oggi non fu realizzato il campo nonostante il finanziamento? Presto detto: perché il nuovo Sindaco, Angelo Aita, che aveva seguito ogni passo del progetto e del finanziamento, attese di iniziare i lavori di difesa a mare per evitare che il nuovo finanziamento fosse inghiottito dal mare. Oggi tutto è pronto! Difesa a mare, anche questa finanziata dalla Regione, e manifestazione d’interesse finalizzata all’appalto dei lavori di “Ristrutturazione del campo sportivo e riqualificazione aree limitrofe”.

Insomma, in questo anno gli appassionati di calcio avranno il nuovo campo sportivo protetto da una difesa dal mare adeguata.
Ma non è finita qui.

Il Sindaco, negli auguri di fine anno, attraverso una nota appassionata e lungimirante, ha fatto cenno anche al nuovo palazzetto dello sport che sta per sorgere a San Giacomo, per cui la città avrà a disposizione due palazzetti (uno riaperto grazie all’impegno di Carmine Quercia e Aldo Gravino con la decisa e determinante collaborazione del nostro avvocato, Vito Caldiero), un campo di calcio, un centro polisportivo, la palestra dei licei e alcuni campetti che col Sindaco stiamo programmando per le zone rurali.

Tutte queste opere – e tante altre ancora – dimostrano che è necessaria la visione e la condivisione nel governo delle città, l’ascolto e la partecipazione, l’umiltà e la verità quando si raccontano i fatti.

Infine, voglio ringraziare il Sindaco per le belle parole rivolte verso la mia modesta persona. Sono abituato – come lui d’altronde – a lavorare sodo e a parlare solo quando il grano è stato macinato ma, soprattutto, a riconoscere agli altri la qualità del lavoro prodotto. E non potrei esimermi dal ringraziare Angelo per il lavoro quotidiano, senza chiacchiere, che sta profondendo in una città difficile dove l’apparire tenta di prendere il posto dell’essere, la finzione quello della verità. Ma finché ci sarà la visione e la lungimiranza che dal 2005 ci guida, saremo tutti più forti, uniti e capaci di affrontare le sfide pure difficili che la città presenta”.