Nell’antica Kaulon, situata nei pressi di Monasterace, in provincia di Reggio Calabria, è stato riportato alla luce un mosaico di 25 metri quadrati, raffigurante un drago che si va ad aggiungere al celebre drago di Kaulonia scoperto tempo addietro.
A rinvenirlo è stato Francesco Cuteri, che insieme ai suoi giovani volontari racconta ad Adnkronos.
“Io e i miei studenti ci aspettavamo di trovare un pavimento consono all’uso termale dell’ edificio dove abbiamo lavorato. Ma togliendo il materiale derivante dal crollo monumentale, dovuto ad un cedimento strutturale, probabilmente un sisma, abbiamo scoperto con stupore e meraviglia un pavimento a mosaico fatto da grosse tessere. Ripulendone allora la superficie – continua Cuteri – è comparso un tappeto circolare, seguito da oltre 20 mq di mosaico, creato con pannelli rettangolari e raffigurante un drago con sfumature cromatiche di incredibile bellezza”.
Ricoperto da una patina calcarea molto spessa, e essendo di difficile lettura, esso dovrà essere studiato attentamente per carpirne il significato. “Dal tappeto circolare – argomenta l’archeologo – partono nove quadrati, più tre rettangoli con decori floreali. È straordinario – ammette Cuteri – l’uso del cromatismo, i materiali,le ceramiche, le pietre colorate: il tutto da luogo ad una sinfonia di colori incredibile”.
Il mosaico del IV secolo a.c. è considerevolmente il più imponente del suo genere.
“È molto grande – evidenzia ancora Cuteri – di così grandi non se ne conoscono. Sono trent’anni che scavo e una cosa così bella non mi era mai capitata”.
Il drago sembra essere omonimo a quello famosissimo, trovato a pochi chilometri di distanza e noto come Drago di Kaulonia.
“Questo è più piccolo e domina le sfumature del blu, mentre quello è più grande ed è dominante il rosso”.
“Il drago ha un valore apotropaico, perché scaccia il male. Dovremo analizzare bene i vari significati filosofici, anche perché è stato trovato alle terme e nessun luogo termale nasceva unicamente come posto di benessere :aveva sempre una valenza di luogo di confronto, della discussione”.
Bisogna ricordare che nell’edificio, un po’ di tempo fa, furono rinvenuti anche una lunga piscina che ospitava i presenti con acqua riscaldata e una lunga panca.