Caffè Letterario: i libri protagonisti delle serate

Come vi avevamo anticipato qualche giorno fa, torna il Caffè Letterario organizzato dal Centro Sociale Anziani di Cetraro, quest’anno giunto alla sua quinta edizione.

caffe-letterario

Si parte alle ore 18.00 del 21 novembre con il romanzo La zia marchesa della scrittrice siciliana Simonetta Agnello Hornby, e prosegue, allo stesso orario, giorno 28 novembre con il romanzo, di Stefano Benni, Di tutte le ricchezze. Due scritti che verranno commentati dal professor Gaetano Bencivinni che orienterà il confronto culturale con i presenti su temi quali il rapporto tra genitori e figli nelle famiglie aristocratiche siciliane, il rapporto tra l’aristocrazia nobiliare e i campieri mafiosi dell’Italia post unitaria, la vecchiaia e la solitudine nella società contemporanea. Temi senza dubbio interessanti e ricchi di spunti per riflessioni acute e amare.

L’ultimo incontro si terrà giorno 5 dicembre, sempre alle ore 18.00. Sarà presente il critico d’arte Carlo Andreoli che parlerà degli artisti calabresi a Roma.

A seguire, pubblichiamo la presentazione, a firma dello stesso Gaetano Bencivinni, dei volumi che verranno trattati nei primi due appuntamenti, quello del 21 e del 28 novembre, presso il Centro Sociale sito in Largo Don Eugenio Occhiuzzi.

La marchesa con i capelli rossi
L’aristocrazia nobiliare siciliana, aggrappata ai privilegi feudali, legata a filo doppio alla questione vitale delle eredità e dei matrimoni di convenienza, occupa un ruolo centrale nel romanzo La zia marchesa della scrittrice Simonetta Agnello Hornby.
L’adesione dei picciotti ai garibaldini, il rapporto tra nobili e mafiosi, la rivolta popolare del Sette e mezzo a Palermo, l’accaparramento dei beni confiscati alla Chiesa, lo splendore della nobiltà palermitana sino ai Fasci siciliani fanno da cornice storica alle vicende della nobile famiglia dei Safanita, di cui Costanza, la marchesa con i capelli rossi, è la protagonista principale.
Matrimoni tra consanguinei, figli bastardi, diverbi inconciliabili tra fratelli per l’eredità, rotture definitive tra parenti per motivi di interesse. E poi. Il tormentato rapporto sentimentale tra Costanza e il marchese Pietro Patella Sabbiamena, i perversi intrighi della serva Rura, gli efficaci dialoghi tra il cocchiere don Paolo Mercurio e l’amico Gaspare Quagliata, lo scandaloso amore tra il primogenito Stefano Safanita e la popolana Filomena Carcarazzo, che darà vita a contrasti insanabili con conseguenze anche tragiche per i contrasti mafiosi tra i Carcarazzo e la cosca dei Tignuso, fedele ai Safanita.
La narrazione procede con un linguaggio efficace, ricco di espressioni dialettali, che fanno da tessitura al romanzo anche attraverso proverbi e modi di dire siciliani, utilizzati come bussola e chiave di lettura in ogni capitolo.
L’espediente letterario utilizzato dalla scrittrice è il racconto della balia Amalia Cuffaro alla nipote invalida Pinuccia Berice in una grotta della Montagnaccia dove si rifugia la balia di Costanza, licenziata dal barone Giacomo dopo la prematura morte della marchesa con i capelli rossi, avvenuta all’età di 36 anni.

Il buio della solitudine
La vita scorre in un cerchio dorato, avvolto dal buio, talora squarciato dalla fioca fiammella di una candela.
Vecchiaia e solitudine, Arte e follia, sogni e leggende si intrecciano nel delicato romanzo Di tutte le ricchezze di Stefano Benni, che ha come protagonista Martin, un vecchio professore in pensione.
A Borgo Cornio, in un clima fiabesco e fortemente simbolico, Martin vive da solo, parla con il suo grosso cane nero e con gli animali del bosco, si occupa di poesia giocosa, scrive saggi sul poeta pazzo Domenico Rispoli detto il Catena, morto in manicomio in circostanze misteriose.
La leggenda di Adele, una bionda fanciulla scomparsa, anche lei in modo misterioso, nelle gelide acque del lago. La bizzarra vecchia Berenice, che ascolta le voci del muro e svela i segreti del Borgo al professore. Le poesie del Catena, l’autoritratto del poeta, la mostra d’Arte e le accese polemiche con i critici cialtroni. L’interlocuzione immaginaria di Martin con gli animali del bosco, ricca di riflessioni sul senso della vita e sui problemi del mondo.
L’esplicito richiamo letterario al romanzo di Fedor Dostojevskij Notti bianche conferisce un fascino speciale alla protagonista femminile Michelle, attrice e ballerina, che arriva a Borgo Cornio con il compagno Aldo, mediocre pittore e mercante d’Arte. Prendono in fitto un casolare azzurro in prossimità dell’abitazione di Martin. Presto però litigano e si separano.
La gradevole gita al lago, il valzer indimenticabile nella festa del Borgo, i colloqui con delicati sentimenti, con nobile amicizia, con scambio di segreti. Un casto incontro di due solitudini.
Michelle, come fa Nastenka con l’artista solitario di San Pietroburgo, regala al vecchio professore lampi di bellezza giovanile, che accendono in Martin la voglia di apprezzare le scintille delle cose belle, che illuminano la vita e squarciano il buio della solitudine.