Se c’è stata o meno negligenza durante le operazioni di parto. È questo l’obiettivo dei genitori della neonata deceduta il giorno dell’Immacolata al momento del parto all’ospedale di Cetraro. La coppia, di Paola, insiste sul fatto che il parto sia stato eseguito il giorno dopo rispetto alla data prevista.
Pare che, dai primi accertamenti, non siano emersi errori nella procedura. Almeno stando ad una nota diffusa dalla Giunta regionale che sostiene: «[…] non sono emerse negligenze, né si è rilevato il mancato rispetto delle procedure».
Il sospetto è che il feto sia rimasto strozzato dal cordone ombelicale. E anche gli esami effettuati, dopo il ricovero di mercoledì, sarebbero nella norma. E proprio per questo, si è optato per il parto naturale e non per il cesareo.
Tuttavia, il Procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, ha sentito il legale della coppia e i Carabinieri hanno sequestrato la cartella clinica della donna.
Senza contare che il presidente della Regione, Scopelliti, ha convocato per domani a Catanzaro, una riunione: «per avere delucidazioni – si legge in una nota – su quanto accaduto nell’ospedale di Cetraro».
A questa riunione parteciperanno il direttore generale del dipartimento Tutela della salute, Antonino Orlando, il dirigente dello stesso dipartimento, Gianluigi Scaffidi, il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, il capo dipartimento materno-infantile, Pasquale Pirillo, e il primario del reparto di ostetricia a Cetraro, Anna Mistorni.
Contemporaneamente, anche il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Scarpelli, ha avviato un’indagine per chiarire il perché di questa ennesima tragedia velata dal sospetto di malasanità.