È vero, l’emergenza occupazionale, specialmente in questa fase storica e congiuntura economica si fa sentire sempre di più, soprattutto nel nostro territorio, dove sia le opportunità che le iniziative spesso vengono mortificate anche da un sistema socio-culturale poco entusiasmante sia per i tanti giovani che per i meno giovani, a prescindere dal percorso formativo intrapreso.
Ma questo non deve e non dovrà mai essere un pretesto affinchè le nuove generazioni non alimentino le proprie idee, capacità intellettuali e operative.
La sintesi relativa all’ultima seduta del Consiglio comunale, possiamo francamente descriverla “senza infamia e senza lode”, in quanto l’analisi in cui il tema centrale, ovviamente, era il lavoro è stata a dir poco eccezionale, toccando tutti i punti nevralgici del concetto e dell’importanza per un territorio, ma nessuno ha posto o si è posto la più semplice delle domande, ovvero: come creiamo il lavoro?
Forse, una delle più semplici delle domande, che negli ultimi 30 anni, nella nostra città, ma diciamo anche nella nostra amata Italia, ha prodotto milioni di tesi, teoremi, voti, amici e nemici, ma posti di lavoro sicuramente ben pochi.
Fatta, anche da noi, una risma di analisi su questa tematica, non potevano non concludere sul “fenomeno delle Commissioni consiliari”, che sappiamo benissimo, che per Statuto ne possono fare parte solo i consiglieri comunali, ma è anche vero che questo sistema ha prodotto pochi risultati, non fosse per altro che i membri delle rispettive Commissioni non potranno mai incidere in modo risolutivo visto i grandi problemi e questioni da affrontare.
Il Laboratorio politico Futuro per Cetraro, ad unanimità, chiede al Presidente del Consiglio di sensibilizzare questa iniziativa politica all’interno del Consiglio, affinchè si produca un documento o modifica dello Stauto, dove vengano allargate le Commissioni alla città, ovvero alle associazioni, comitati, esperti, ma soprattutto vengano eliminati i relativi rimborsi che ad ogni singolo membro vengono accreditati ogni qualvolta la Commissione si riunisce, perché noi riteniamo che un impegno assunto nei confronti dei cittadini per i cittadini non debba essere retribuito. Perché la politica è un impegno sociale è passione e non un lavoro.
Infine, il Laboratorio auspica che questo ulteriore appello rivolto alle Istituzioni cittadine, venga accolto con serenità e si proietti verso un ragionamento di cambiamento ed a un nuovo percorso in cui la città e i cittadini siano protagonisti dello sviluppo culturale, economico e sociale della propria comunità.
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