Giuseppe Aieta risponde a coloro che lo colpevolizzano per aver bloccato un progetto regionale indirizzato all’ASP di Cosenza.
“Mi dispiace – dice Aieta – dover confutare una gravissima accusa lanciata nei miei confronti da alcuni disoccupati che con troppa leggerezza mi attribuiscono la colpa di aver bloccato un progetto regionale rivolto all’ASP di Cosenza e, in particolare, all’ospedale di Cetraro“.
“Gli ispiratori di questa accusa continuano ad utilizzare l’odio che puntualmente si trasforma in boomerang”.
“Io non ho ammesso con fierezza di aver bloccato, presso la Regione Calabria, l’utilizzazione di questi disoccupati, semplicemente perché non c’entro nulla con questo modo di fare, non mi appartiene, e mi addolora sapere che uno degli estensori dell’accusa abbia creduto a questa favola conoscendo il mio profilo umano per averlo sperimentato direttamente e indirettamente”.
“Anzi, personalmente sono stato vittima dell’indignazione di centinaia di disoccupati che occupando il Municipio hanno giustamente preteso chiarimenti su questo progetto”.
“Ed onestamente il Consigliere Regionale, Fausto Orsomarso, ha solo chiarito di cosa si trattasse proprio a quei ragazzi arrabbiati di non aver potuto accedere a quella opportunità credendo che quel progetto fosse stato gestito dall’Amministrazione comunale. Tutto qui”.
“Ma a questo punto esigo a tutela proprio dei disoccupati che mi accusano e di cui comprendo anche l’amarezza, che venga fuori la verità, tutta la verità su come è nato questo progetto, chi lo ha gestito, come lo ha gestito e perché è fallito. Sono troppi anni che si tenta di scaricare, pericolosamente, sull’amministrazione comunale odio e veleno per i propri fallimenti, tentando di armare (per carità è solo una metafora) di indignazione i cittadini verso di me e la mia Giunta. Adesso basta! Né è sufficiente la replica burocratica del Direttore Generale dell’ASP, Gianfranco Scarpelli, rilasciata alle TV locali. Per chiarire la vicenda il DG Scarpelli – che non ha alcuna responsabilità – ha il dovere di chiarire fino in fondo questa brutta storia per non lasciare dubbi. Solo allora credo che i disoccupati che accusano oggi con troppa faciloneria si renderanno conto di chi li ha ingannati per tutto questo tempo”.
“Che potere avrei di bloccare un progetto? Perché Scarpelli avrebbe dovuto ascoltarmi se sono tra i pochi che non ha rapporti trasversali con i manager della sanità come la storia recente ha accertato scandalosamente anche in questa città? Semplici domande che avrebbero dovuto far riflettere i disoccupati”.
“In ogni caso sono a disposizione, come sempre, dei disoccupati di questa città con l’impegno che su questa storia chiederò – in tutte le sedi – che venga fatta chiarezza, perché credo che sia stata una vigliaccata non solo nei miei confronti ma, soprattutto, nei confronti proprio di quei disoccupati che mi accusano e che sono vittime delle solite furbizie che tanto danno hanno arrecato alla città”.