Il Sindaco Aieta interviene sui fatti che negli ultimi giorni sono oggetto di discussione a Cetraro e su questo sito. E lo fa attraverso la sua consueta rubrica Parliamone! Ecco il testo dell’ultima nota pubblicata.
«Andiamo subito al sodo! I problemi di questa torrida estate hanno una duplice causa: da una parte l’inciviltà di pochi cittadini e dall’altra l’emergenza che mai avremmo voluto si verificasse rappresentata dai cattivi odori dopo l’ avviamento del nuovo depuratore».
«Partiamo da quest’ultima. Dopo aver avviato il nuovo impianto di depurazione sito in via S. Maria di mare e le relative pompe di sollevamento, ci siamo ritrovati con la sorpresa degli effluvi nauseabondi provenienti proprio dai sollevamenti con la conseguenza, per effetto di trascinamento, di cattivi odori anche sull’impianto da cui, però, esce acqua limpida, trasparente e senza cattivi odori. L’impianto, dunque, funziona perfettamente come dimostrano le analisi di recente elaborate».
«Ma cos’è, allora, che rende sgradevole alcune zone della città pervase da odori sgradevoli? Dopo aver speso 2 milioni e mezzo di euro non pensavo di dovermi ritrovare con problemi di questo tipo anche perché l’idea di costruire un nuovo impianto era nata proprio per eliminare il vecchio impianto di Sottocastello che tanti danni aveva procurato ai cittadini e alle attività commerciali presenti in quella zona e tanti soldi aveva prosciugato per via degli interventi straordinari di manutenzione».
«Qualcuno si chiederà dove voglio arrivare e quale soluzione, immediata, posso anticipare. Bene, tra le tante voci lette o sentite in questi giorni – alcune per la verità già note da ormai 7 anni perché ossessionate dall’idea di procurarmi qualche guaio giudiziario – ve n’è una che finalmente chiarisce con dovizia tecnica e che – non pervasa da quella pluriennale ossessione – con equilibrio indica soluzioni ribadendo un concetto semplice: non è l’impianto di depurazione che produce i cattivi odori ma è la qualità dei liquami che arrivano all’impianto. Si tratta della dottoressa Lidia Chiodo, direttore tecnico di un laboratorio di analisi chimiche, che non conosco personalmente. Infatti ciò che arriva all’impianto è semplicemente ciò che i cittadini avvertono in alcune zone del territorio dove sono poste le nuove pompe di sollevamento. Dico nuove camere perché il problema sta proprio qui, e cioè nella taratura delle stesse che la ditta di gestione sta tentando di riportare in un perfetto equilibrio attraverso interventi in via di esecuzione. Il coordinamento tecnico e la ditta mi assicurano che tra qualche giorno sarà risolto il problema!»
«Telecamere attive per le vie della città. Le gare che si svolgono la notte in Piazza del Popolo e in altre zone da oggi avranno un nemico in più’ di cui tener conto ( tranne che qualcuno non voglia farsi ritirare la patente) perché è finalmente attivo il sistema di video sorveglianza per le principali vie del centro e del borgo che già avevo anticipato quando qualche balordo dava fastidio di notte a Cittadini perbene di questa città. L’idea di avere una città sorvegliata 24h/24 h non mi piace, ma viste le intemperanze di alcuni e le richieste di tanti, a mali estremi abbiamo dovuto far fronte con estremi rimedi. Per cui vi chiedo di informarmi per verificare sulle registrazioni. Naturalmente manterrò come sempre il riserbo sulle generalità di chi ci aiuta a tenere la città in ordine».
«Aumentano le multe per la raccolta differenziata. Vi assicuro che a leggere i nomi dei trasgressori vi tremerebbero i polsi. Qualcuno scrive che la differenziata non funziona. Sbagliato, funziona eccome! Sarebbe più corretto dire che qualcuno, pare anche con premeditazione, così come accaduto per le siringhe trovate negli spogliatoi del campo sportivo, getti la spazzatura per poi gridare allo scandalo. Ma su questo avremo le idee più chiare in futuro quando saranno chiari i contorni di questa brutta storia».
«Infine, considero doveroso darvi una informazione che, probabilmente, leggerete nei prossimi giorni. Come sapete esiste per i Comuni il Patto di Stabilità (o meglio individuato come Patto di Stupidità). Un laccio alla spesa dei Comuni che pur trovandosi nella possibilità di spendere per erogare servizi di qualità o realizzare opere pubbliche non lo possono fare per un meccanismo idiota che stritola i Comuni e le aziende che vi lavorano. Un esempio: dovremmo pagare circa 300.000 euro alla Società che ha realizzato il metano e non possiamo farlo per quel vincolo imposto ai tetti di spesa pur avendo i soldi per farlo. Una follia. E intanto le aziende falliscono. In sostanza, i Comuni che hanno avuto la capacità di trovarsi finanziamenti regionali e provinciali pagano lo scotto di essere stati, per così dire, autorevoli».
«Come ha già fatto Fassino a Torino ed altri Sindaci in Italia e in Calabria, ho già comunicato al mio Assessore al Bilancio, Pino Losardo, conosciuto per la sua proverbiale prudenza, di voler sforare il Patto di Stabilità. Se volessimo rispettarlo si tratterebbe, forse comodamente, di bloccare i pagamenti fino alla fine dell’anno e di non realizzare più opere pubbliche. E chi se ne infischia delle aziende che chiudono e dei lavoratori licenziati! E no, non ci stiamo! Le sanzioni per lo sforamento sarebbero: il taglio dell’indennità degli amministratori, già peraltro tagliate per senso di responsabilità, il taglio dei trasferimenti al Comune pari alla somma sforata (i tagli sono stati già pesanti), l’impossibilità di contrarre mutui (già al limite dell’indebitamento per via delle rate che paghiamo per debiti vecchi tra cui il lodo del porto)».
«Io sono per sforare, sappiatelo ! E qui non ci sono guai giudiziari in cui si può incorrere. Per quelli, come dice Fossati, c’è tempo!»