Acqua che nessuno può bere e, a volte, arriva alle utenze con il contagocce. Non serve neanche per cucinare. Ci si possono solo lavare i panni. Neanche i piatti, perchè poi vi si deve mangiare. Le bollette, però, arrivano puntuali e senza sconti.
E allora, che la protesta cominci! Una protesta civile, naturalmente, magari gridata. Come hanno fatto i cittadini di tante altre città italiane che si sono indignate per la mancanza di un servizio primario che dovrebbe essere la prima preoccupazione degli amministratori che hanno a cuore la salute e il benessere dei propri concittadini. A questo punto pensiamo che le bollette non dovrebbero essere pagate per intero. Fanno bene i cittadini che protestano, fanno male quelli che tacciono.
Già in una nostra lettera recapitata al Sindaco e pubblicata anche su Cetraro in Rete datata il 23 dicembre ponevamo delle domande sul perché di questo vergognoso disservizio. Citavamo la ultime ordinanze sindacale, la n. 42 datata 15/10/2013 e la n. 53 del 16/12/2013. Dopo quasi quattro mesi una nuova ordinanza sindacale, la n. 19 del 08/04/2014, vieta nuovamente l’utilizzo dell’acqua comunale perchè non potabile. Vista che questa situazione perdura da anni, siamo andati a trovare le vecchie ordinanze e facendoci due calcoli su quelle emesse da maggio 2011 ad oggi abbiamo zone come la frazione Fiumicello/Lampetia, quindi tutta la marina, che non ha avuto acqua potabile per la bellezza di 21 mesi su 35, quasi due anni oppure al Capoluogo dove i mesi sono 13. Assurdo.
Una situazione insostenibile e per la quale l’amministrazione comunale deve prendere necessariamente dei provvedimenti.
Come molti cittadini ci hanno fatto notare, i paesi limitrofi che attingono dalle stesse condotture che approvigionano Cetrano, non hanno le stesse problematiche o, quando si verificano, sono limitati in periodi molto ristretti. Quindi, presumibilmente, il problema non sta solo nell’acqua in se che arriva dalle condotture fuori paese, ma si riscontra nelle cisterne degli acquedotti e nelle tubature che non vengono sostituite da anni risultando troppe obsolete e quindi facili a rotture e conseguenti infiltrazioni. Si stima che la perdita di acqua nell’acquedotto cetrarese sia al di sopra del 40%, quindi non è solo un problema di infiltrazioni ma anche di costi per spreco inutile.
Nella copia delle ultime analisi che abbiamo richiesto in Comune abbiamo appurato che le acque non sono potabili per presenza di batteri “coliformi totali” che sappiamo possono dar luogo a infiammazioni del tratto digerente e persone con un sistema immunitario compromesso sono sicuramente ad un maggiore rischio di sviluppare tali infezioni batteriche.
Tenendo in considerazione il fatto che molte attività del luogo utilizzano l’acqua comunale per lavoro, questo comporta un problema da non poco conto.
Altra situazione, oltre alla non potabilità, è la carenza in alcuni periodi dell’anno della portata dell’acqua che costringe intere zone del territorio a doverne rimanere senza per lunghi periodi.
Per la seconda volta noi del Movimento 5 Stelle di Cetraro vorremmo sapere dall’attuale Amministrazione Comunale, e pensiamo lo voglia sapere tutta la cittadinanza, il perchè di questo dissevizio e perchè non si provvede a risolverlo. Inoltre, da due anni il comune di Cetraro ha imposto ai cittadini l’installazione dei nuovi contatori, ma ad oggi il canone idrico viene pagato ancora a forfait; ci chiediamo perchè le persone che hanno un consumo minimo o quasi nullo di acqua (non potabile), come alcune categorie di commercianti, debbano pagare un canone spropositato?
Siamo certi di ricevere una celere risposta alle nostre domande e alle domande di tanti cittadini stanchi di pagare per servizi male erogati e male organizzati in modo da evitare nostri o altrui provvedimenti legali volti a tutelare un diritto assente.
Ordinanze sindacali sulla potabilità dell’acqua dal 2011
N. 28 del 31.05.2011
N. 40 del 25.10.2011
N. 7 del 14.02. 2012
N. 30 del 05.10.2012
N. 37 bis del 28.12.2012
N. 15 del 19.03.2013
N. 20 del 06.05.2013
N. 31 del 10.07.2013
N. 38 del 10.09.2013
N. 42 del 15.10.2013
N. 19 del 08.04.2014