Ci aspettiamo che l’intera deputazione calabrese intervenga al più presto, in Parlamento, per chiedere conto al Governo dei risultati di undici anni di gestione commissariale della Sanità calabrese. Anche alla luce delle recenti disposizioni del Ministero dell’Economia, riguardanti l’aumento dell’aliquota Irap e dell’addizionale regionale Irpef , rispettivamente in misura dello 0,15% e 0, 30%.
Niente di straordinario, ma l’applicazione pedissequa di una legge del 2009, finalizzata al tentativo di tamponamento della spesa sanitaria in Calabria, ormai preda di un trend in aumento, che sembra inarrestabile.
Anche questo paga la nostra martoriata Regione! Undici anni di intervento straordinario del Governo a tutela del più essenziale e vitale dei servizi di uno Stato civile e democratico. Una pletora di regali Commissari Straordinari, una Struttura regale nella Cittadella regionale, regali indennità riconosciute per l’elevatezza dei ruoli rivestiti, un aumento esorbitante del deficit, un abbassamento progressivo dei Livelli Essenziali di Assistenza, che sono, pure essi, tra i parametri sotto osservazione da parte della competente Commissione Ministeriale dell’Economia. La risultante? Sono i cittadini calabresi, ad essere considerati inadempienti per non aver rispettato i parametri previsti dalla legge e, pertanto, devono pagare. Forse, sono gli unici, in piena emergenza sanitaria, economica e sociale, a cui viene comminato un aumento delle tasse, per colpe, — ci viene da ridere e piangere, insieme —, che sono dello Stato e dei suoi principeschi emissari! E, poi, la beffa che si unisce al danno!
Dovranno sottostare alla più dittatoriale, oscena e odiosa della metodologia di riscossione di denaro da parte dello Stato: il pagamento di una Imposta, che toglie loro ricchezza, mettendo direttamente le mani nelle tasche dei pantaloni. Neanche l’intima gioia o soddisfazione di poter, eventualmente, pensare ad una possibile evasione fiscale! Mentre il piatto è servito e ancora caldo, il Commissario ad Acta continua a restare al suo posto, nella sua reggia! Così come la sua vice. Tutta la classe elitaria dei burocratici e funzionari di ASP e Aziende Ospedaliere, spalmata sull’intero territorio regionale, continua ad esercitare, in modo imperterrito, il potere di decisione sulla vita, la morte, l’assistenza e le cure dei poveri derelitti calabresi. Dicono che hanno il compito di non far lievitare il debito.
Non ci riescono, poverini, ma si prendono quotidianamente gioco di Sindaci e amministratori pubblici di vario genere. Tanto loro resteranno sempre al loro posto. Tanto, ci sono sempre i cittadini a pagare per il loro cinismo, le loro incompetenze, il loro strafottismo. Solo a mò di esempio, ricordiamo che da un anno, ormai, è vietato ai bambini nascere in tutto il vasto territorio del Tirreno cosentino e zone montale limitrofe, nel mentre si mette in costante pericolo la salute delle future mamme!
Ma la colpa continua ad essere dei cittadini! Intanto, buone Imposte a tutti! ”