Cetraro Libera interviene sulla questione “Ospedale”

La neo-nata associazione Cetraro Libera rilascia un primo comunicato stampa sulla questione dell’Ospedale di Cetraro.

Ospedale di Cetraro«Tra i problemi più importanti – si legge sulla nota diffusa ieri –  oltre a quello occupazionale, soprattutto giovanile, assume una rilevanza fondamentale per l’economia della città il problema dell’ospedale di Cetraro».

Riassumendo i motivi che hanno causato il “problema ospedale”, Cetraro Libera scrive: «Il depotenziamento del Presidio di Cetraro inizia con la delibera n°2838 dell’allora direttore generale Petramala che trasferisce il reparto di Ortopedia a Paola ed accorpa i reparti di Chirurgia ed Urologia, senza nessuna logica e creando gravissimi disservizi all’utenza. A seguito di questi atti sono stati proposti ricorsi al Tar ed al Consiglio di Stato con giudizi favorevoli per l’ospedale di Cetraro ma, inspiegabilmente, con assenza di esecutività delle sentenze e nel silenzio più assoluto delle istituzioni e delle forze politiche».

«Nonostante il piano regionale 2007 – 2009 approvato con delibera della Giunta regionale n.694 del 9 novembre 2007, elaborato dopo approfondite analisi sul campo, avesse individuato l’ospedale di Cetraro “Ospedale di riferimento” sede di Dea di secondo livello cioè Dipartimento di emergenza con presenza di Unità operativa di rianimazione e di Utic, il nuovo governo regionale con l’espediente degli ospedali riuniti Centro Spoke Cetraro-Paola, ha radicalmente sovvertito il paino e di fatto ha smantellato completamente il Presidio di Cetraro trasferendo presso l’ospedale di Paola anche i reparti di medicina, chirurgia e cardiologia-Utic».

«La modifica radicale del piano in favore di Paola ha esclusivamente motivazioni “politico-affaristiche” e non tiene conto dei dati obiettivi che determinano la scelta di Cetraro come Ospedale di riferimento e cioè, centralità dell’ospedale, capacità ricettiva degli stabili, superficie coperta 6.320 mq contro 2.260 mq di Paola; superficie completa dei piani 27.450 mq contro 10.670 mq di Paola, presenza della Rianimazione, del Dea, ecc.), facilità di accesso alla struttura, esistenza di un’elisuperficie».

«Un’altra motivazione forte per ridimensionare il Presidio di Cetraro – conclude la nota – è la vicinanza con le strutture private che, nel decreto del Presidente Scopelliti, hanno ottenuto corposi accreditamenti, come l’ortopedia, la cardiologia-Utic, la lungodegenza e la riabilitazione cardiorespiratoria, tutti “doppioni” dei reparti già presenti a Cetraro. Nessuna forza politica e nessuna istituzione si è veramente interessata alle sorti dell’ospedale di Cetraro, forse perché la politica locale di questo Paese non ha più alcun peso a livello provinciale e regionale».