Tyrrhenian Sea Cluster, il resoconto dell’evento

L’iniziativa – svoltasi dal 6 al 9 luglio 2019 – ha visto l’alternarsi di molti rappresentanti di istituzioni e imprenditori locali che, attraverso la formula del tavolo tecnico, hanno approfondito e discusso le principali problematiche e le possibili soluzioni legate al Turismo. Gli operatori che sono intervenuti hanno dialogato con lo staff tecnico del FLAG, e tra di loro, su tematiche relative al turismo esperienziale, enogastronomico e legato al mondo della Pesca: hanno riportato idee, proposte e decisioni, al fine di permettere al Gruppo di Azione Locale promotore e ideatore dell’iniziativa di stilare una prima bozza l’atto costitutivo del Cluster, che verrà arricchito e completato con prossimi incontri da calendarizzare.

Agli incontri, svoltesi all’interno di una struttura appositamente allestita sul lungomare della cittadina tirrenica, hanno preso parte, tra gli altri: il Presidente del FLAG “La Perla del Tirreno” dott.ssa Gabriella Luciani, il Presidente provinciale dell’UNPLI Cosenza dott. Antonello Grosso La Valle, uno dei soci fondatori di Altrama Italia Srl nonché ideatore e responsabile tecnico del noto portale dedicato al turismo culturale ViaggiArt.com l’ing. Stefano Vena e, in rappresentanza del FLAG, il Direttore dott.ssa Annamaria Mele, l’animatrice ing. Giuliana Cangelosi e l’addetto stampa e Web Content Specialist dott. Francesco Forestiero.

Il programma prevedeva l’esposizione e l’apertura di due tavoli tecnici (giorno 7 luglio alle ore 19.30 e alle 21.30) dal titolo “Il principio dell’accordo: da innata ospitalità a cultura dell’accoglienza (Patto per il Sorriso, Piano Strategico per il Turismo 2017/2022, Turismo Italia 2020)”, nonché di altri due tavoli tecnici (giorno 8 luglio alle ore 19.30 e alle 21.30), dal titolo “Turismo d’esperienza e piani turistici integrati (ittiturismo, pescaturismo e turismo del mare)” e “Il futuro del turismo con il ritorno al passato”.

Il FLAG, anche attraverso il Tyrrhenian Sea Cluster, nella sua veste di Agenzia di Sviluppo Locale, ha inteso incentivare la nascita di una rete di operatori che dal mare, e per il mare, vogliono promuovere un turismo ecosostenibile che possa essere duraturo e destagionalizzato. Un obiettivo che, dopo l’apertura del presidente Luciani che ha illustrato il contesto più ampio in cui questo evento si cala, ossia lo Sportello permanente a sostegno della Pesca Professionale, è stato esposto dalla dott.ssa Mele.

«Uno degli scopi del FLAG “La Perla del Tirreno” – ha sottolineato – è la messa in Rete degli operatori turistici locali. In altre parole, la creazione di un sistema interconnesso, efficiente ed efficace, fatto di collaborazione e comunicazione tra i principali attori del mercato. Una maglia di interrelazioni fitta e ben oliata, che possa favorire le imprese e le associazioni nell’offrire beni e servizi sempre di maggiore qualità. Sia ai privati che alle altre realtà economiche della zona: in un’ottica di mercato rivolta al consumatore finale e interaziendale. O per dirla con un termine caro agli economisti: B2C (business to consumer) e B2B (business to business). È in un tale contesto che il FLAG si propone quale punto d’unione ottimale per il turismo locale. Collettore tra le diverse figure che interagiscono nel segmento. Intende fungere, usando altri termini, da elemento di connessione e collegamento tra le diverse realtà, offrendo agli operatori la possibilità di realizzare un’offerta onnicomprensiva al turista, un pacchetto completo cha racchiuda in primis la qualità di un turismo davvero esperienziale».

«In sostanza – ha ribadito – la volontà è quella di dar vita a un gruppo di interessi che promuova il segmento marittimo legato al Tirreno. Una meta che cercheremo di raggiungere aiutati anche dagli altri FLAG, con i quali già collaboriamo: in Liguria, nel basso Lazio, in Campania, della Sicilia e della Basilicata».

Trasversalmente durante le due serate, lo scambio di vedute e di idee tra coloro che sono intervenuti agli incontri, ha evidenziato, principalmente, alcune necessità e talune incognite da approfondire, partendo dalle azioni da mettere in atto al fine di sensibilizzare la popolazione locale di un qualsiasi luogo turistico a favore di quella che è stata etichettata come la “coscienza turistica” e la “cultura dell’accoglienza”. Nello specifico si è parlato di quali potrebbero essere praticamente le operazioni da compiere, sia per quanto riguarda le attività private che le pubbliche amministrazioni. Altro punto che ha tenuto banco è stato quello che riguarda l’effettivo ruolo che hanno oggi le nuove tecnologie nell’ambito del Turismo: il Web e i social network, in particolare, quanto possono davvero contribuire a diffondere la cosiddetta “Cultura del Sorriso” e aiutare l’economia del turismo di un dato luogo. I tavoli tecnici si sono conclusi poi con una disanima del reale contributo al Turismo che viene dall’ambito scolastico e lavorativo.

Durante i tavoli tecnici, il dottor Forestiero ha evidenziato quali, a suo parere, sono gli interventi primari e quali i punti focali da cui partire per stimolare una “Coscienza turistica” e arrivare a un’ottima “cultura dell’accoglienza”, intesi sia per i privati che per le amministrazioni pubbliche. «Ritengo indispensabile – ha commentato –, prima di ogni altra iniziativa, la realizzazione di un’adeguata campagna di comunicazione che risulti davvero efficace e che metta il turista al centro di tutto, e non soltanto orientata alla presentazione della bellezza del luogo. Bisogna farlo sentire a casa, il turista, e istruire, convincere, formare i residenti nell’accoglienza. Le pubbliche amministrazioni, in aggiunta, dovrebbero concentrarsi maggiormente sulla realizzazione e l’ammodernamento dei servizi offerti».

«Per ciò che concerne i social network – ha successivamente commentato –, sulla base di esperienze lavorative personali e recenti nel campo del turismo, ho riscontrato quello che mi sento di definire “un ritorno al passato”. Sempre più persone ricorrono ai vecchi metodi per la prenotazione dei propri viaggi. Vi è un esodo dal Web. Sembra quasi che si cerchi il contatto umano, la competenza di un professionista del settore. Di qualcuno che ci indichi la strada giusta per la ricerca di un’emozione, di un sentimento che rimanga nel tempo».

Sui compiti che le pubbliche amministrazioni sono tenute a compiere per favorire l’accoglienza del turista è intervento anche il dott. Antonello Grosso La Valle, che ha specificato: «Sì è vero, è ovvio che la Pubblica Amministrazione deve anche facilitare alcuni interventi, perché il privato si occupa di promozione e valorizzazione, ma i servizi sono essenziali al fine di instaurare una qualità che bisogna perseguire».

Il presidente dell’UNPLI Cosenza ha poi posto l’accento sulla necessità di saper “raccontare un luogo”, saperlo “romanzare”. Una strategia che deve mirare sempre alla persecuzione della qualità. «La pesca, i dettagli delle battute, le giornate dei pescatori, ma anche i “canti” dei pescatori, soprattutto in ottica europea, rappresentano dei veri e propri patrimoni immateriali, fenomeni attrattivi. Ed ecco perché bisogna saperli “narrare”».

«Un altro aspetto fondamentale – ha precisato successivamente – è anche la “socialità del turismo”. Mi spiego: noi abbiamo fatto una ricerca a livello nazionale in merito e ciò che ne è venuto fuori un’esigenza, da parte dei privati e delle associazioni, di fornire una misurazione dell’impatto sociale, una caratteristica legata a quello che dev’essere il fenomeno attrattivo stesso. In altre parole: un turista sceglie di venire in Calabria, non solo spinto dalle bellezze paesaggistiche, ma anche per quel prodotto (sano e genuino) che da noi può fare la differenza. Ma allo stesso tempo vi deve essere anche l’unicità di tale condizione. Un’unicità che è il valore aggiunto che ci permette di attrarre sempre di più».


L’ing. Cangelosi è intervenuta proponendo un’ideazione di un metodo che accresca le condivisioni delle informazioni. «Credo sia ottimo formare gli operatori affinché vi sia una “condivisione” pressoché totale. Perché, al di là di quella che può essere un’imbarcazione votata all’ittiturismo o alla pescaturismo, vi è la necessità di saper leggere e interpretare il proprio territorio e condividerlo. Condividerlo con chi vuole e ha fame di conoscenza. Con chi non arriva nei posti soltanto per godere della spiaggia, ma intende “vivere” il luogo. Vivere le persone».

L’ing. Vena ha invece raccontato quella che è stata la sua personale esperienza nel mondo del turismo, digitale e culturale. Un racconto che coinvolto le persone presenti, soprattutto nel momento in cui ha descritto la mission della piattaforma ViaggiArt.com, un portale e un’applicazione dedicate alle città d’arte, ai siti UNESCO e ai borghi più belli d’Italia.