Le comunicazioni ingannevoli e la rappresentazione di un “paese che non c’è appartengono lo dice la storia dell’uomo, ai regimi dittatoriali ed oppressivi sempre alla ricerca di un consenso che dovrebbe preservarli dal risveglio dei popoli dal loro letargo e dalla loro forza insurrezionale”. E la storia si ripete anche nella nostra città. Una casta ben nota, al comando da sempre nella città, avverte sintomi di ribellione al suo epocale sovranismo ed induce il Sindaco all’azzeramento del suo esecutivo, non lasciandogli scampo a seguito delle dimissioni di due eccelse figure di governo: quelle del Vicesindaco e del Presidente del Consiglio.
Di queste dimissioni, tuttavia, non si trova traccia al Protocollo del Comune. Al contrario di quanto, onorevolmente, fatto dall’ex assessore Tommaso Cesareo. Il povero e denudato Sindaco, istituzionalmente parlando, manda a casa la sua Giunta pur dispensando pubblicamente lodi e riconoscimenti e di capacità ad ognuno di loro per i mirabolanti risultati ottenuti in questi quattro anni di amministrazione, che ritiene essere sotto gli occhi di tutti.
Beffati fino all’inverosimile tutti i deposti assessori si mangiano la lingua forse aspettando, singolarmente, qualche grazia di essere rimessi al giusto posto, cui tengono tanto al di sopra di qualsiasi umiliazione.
Allo stesso Sindaco viene fatta indossare, subito dopo, la palandrana di esploratore di corte per attirare, a poltrone scoperte, forze politiche o singoli consiglieri delle opposizioni che gli possano garantire i numeri per avere la maggioranza per finire la consiliatura.
Ma se gli assessori sono bravissimi ed i numeri per avere la maggioranza ci sono, e sono belli e granitici, cosa induce il Sindaco ed il maggior partito della sua coalizione a dare il benservito agli amministratori ed a pensare, adesso che si ha il potere, ad accozzare un probabile assemblamento di partiti appartenenti al centro-sinistra.
Se solo oggi, attraverso i comunicati stampa del Partito Socialista si scopre che unicamente i partiti di sinistra, in passato – remoto e recente – hanno costruito la città e l’hanno salvata dalle orde barbariche, perché allora non dire chiaramente che questa Coalizione Civica ha fallito miseramente e che l’unico modo per fare il bene di questa Comunità è portare in Giunta comuni ideologie, estendendole anche agli sprovveduti ed inermi rappresentanti civici che hanno finora collaborato al governo?
Se le Coalizioni Civiche non servono alla causa della nostra città diversamente dalle storielle “rosse”, allora perché non azzardarsi a dire al mondo intero che le tante celebrate Coalizioni che supportavano il Sindaco Aieta erano di centro-sinistra, come in effetti lo erano per verità storica e sostanziale?
Non c’è bisogno di numeri? Il Sindaco-esploratore se vuole veramente ritenersi degno di rappresentare questa città sciolga le riga. Comunichi ufficialmente, perché è la sola correttezza politica che si deve al Consiglio, che la sua Coalizione è al capolinea perché gli ha imposto di rivestirsi di “rosso”, diversamente dai colori per i quali aveva ottenuto il consenso degli elettori.
Senza trucchi ed inganni, perché fulminato da idee progressiste e riformiste, chiuda la legislatura e si presenti popolo sovrano nella sua nuova veste, insieme ai suoi sodali.
Ci si può ritenere di essere progressisti e via dicendo ed al contempo lasciare la città senza governo per tanto tempo? Allontanando dalle cariche assessorili governanti senza alcun Atto Amministrativo che dica ai cittadini ed all’intero Consiglio le chiare ragioni della crisi e la verità sulla ingovernabilità della città?.
Perché non dire chiaramente che i problemi possono aspettare e viene prima l’interesse elettorale di un nostrano consigliere regionale che conviene tutelare attraverso l’esercizio del potere, in modo allargato, in questo ultimo anno di consiliatura?
Perché non dire che persone ed amministratori, mentalmente liberi ed eticamente probi, diventano scomodi pericolosi per attuali e futuri disegni di potere, al punto che è molto meglio tenerli lontani in nome di dottrine ideologiche da ostentare a seconda dei tempi?
Le elezioni comunali del 2015 possono testimoniare la sacralità ed i fondamentalismi dei dogmi “riformisti-progressisti”!.
C’è bisogno che li riportiamo alla luce con successivi comunicati?.
Cetraro 8.9.2018
II Capogruppo di “UNITI PER CETRARO”
Aw. Roberto Ricucci