Potrei facilmente dire: come volevasi dimostrare. Il solito burattinaio, che lanciava messaggi di responsabilità, sta aggiungendo caos al caos.
Come non dare ragione alle giuste preoccupazioni dei Liberal Democratici e ai giovani di Partecipazione Attiva, quando parlano di giochetti da prima Repubblica non più tollerabili? Come non dar loro ragione che “il bene del paese” è diventato solo uno sterile slogan?
Alla luce degli ultimi accadimenti, si evince solo la volontà, da parte del Nostro, di garantirsi una campagna elettorale, prossima ventura, gestita da una giunta “amica”. E lo fa in modo spregiudicato, coinvolgendo figure istituzionali che hanno tutt’altro compito, passando veline ai vari organi di stampa che raccontano accordi che non esistono.
E intanto la città è ferma, con i tanti problemi da affrontare. Ancora oggi, dopo le abbondanti piogge dei giorni scorsi, si registrano disfunzioni idriche a Santa Lucia e ai Porcili. Ma per qualcuno questi sono problemi di poco conto. A lui interessa, sopra ogni cosa, uno scranno di prestigio.
Approfitto, dopo un lungo silenzio, per chiarire ulteriormente la mia posizione, che era già chiara nella lettera contenente le mie dimissioni, le quali restano irrevocabili, con cui comunicavo l’uscita dalla giunta e il mio impegno a lavorare per la città da semplice consigliere comunale.
Tommaso Cesareo