Intanto chiediamo scusa ai lettori, se ci vediamo trascinati in questa assurda polemica iniziata dal PD cetrarese nei nostri confronti.
Ammettiamo di essere stati mancanti per aver dato per scontato la comprensione della nostra precedente nota alla quale rimandiamo e che, pur essendo scritta in italiano e con concetti abbastanza chiari, volutamente, non solo non è stata compresa ma del tutto fuorviata e disattesa.
Il cosiddetto famigerato e glorioso PD, d’ora in poi ribattezzato PDC (partito dei disperati cetraresi considerato il catastrofico risultato dell’ultima campagna elettorale) forse con l’intento di recuperare il terreno che ogni giorno gli viene a mancare sotto i piedi, sta cavalcando la battaglia pro terrazzo “Roof Garden”, addirittura invitando i cittadini all’indignazione.
Precisiamo che al termine “indignazione” diamo un significato etico e sociale. Esso, per noi, esprime l’identità delle persone che non sono indifferenti rispetto ai problemi (veri e non inventati) che una determinata comunità vive. Dunque, non sono apatici, egoisti, piegati al proprio tornaconto, ma cittadini attivi, disposti a metterci la faccia quando occorre ed ad esporsi con coraggio e perseveranza quando le circostanze lo richiedono. Ebbene, ci sembra oltremodo strano per non dire profondamente paradossale e contraddittorio l’atteggiamento del “PDC”, di fronte ad una foto apparsa qualche tempo fa su Facebook che mostrava il boss Franco Muto festeggiare orgogliosamente il suo genetliaco – con tanto di champagne in mano e Rolex d’oro al polso – non solo non ha fatto sentire la sua voce attraverso questo spazio, diventato luogo di rabbia pregressa e frustrata maturata nel corso di questi anni di mancanze di poltrone, ma non invitava neanche ad INDIGNARSI.
Chissà, forse per l’imbarazzo provocato da un “mi piace” di troppo espresso al momento del caloroso festeggiamento da un suo giovane iscritto? Eppure, uno in più uno in meno, non cambiava nulla, visto che i “mi piace” erano ben 351 e 71 commenti.
Imbarazzo? Speriamo, perché altrimenti dovremmo chiamarla codardia o addirittura indifferenza, con buona pace di A.Gramsci, che proprio li “odiava gli indifferenti”. Ma sì infondo cosa importa se la foto del boss riceve tanti consensi anche da parte di qualche iscritto, l’importante è mostrarsi paladini indefessi della giustizia per riportare al pubblico utilizzo il terrazzo comunale.
A proposito, ma da quanti anni i vostri rappresentanti che siedono comodamente tra gli scranni del civico consesso non lo frequentano? Sanno in che condizioni era ed è ridotto? E gli arredi ai quali si fa riferimento dove sono? Come mai dopo anni di assoluta dimenticanza ora tutto questo zelo per uno spazio totalmente abbandonato? Non sia mai che qualche vostro esponente abbia il dente avvelenato con il nostro Presidente, sarebbe davvero un atteggiamento puerile, oltre che ridicolo.
Assicuriamo gli iscritti al “PDC” che, come già detto in precedenza, siamo disposti a ritirare la nostra richiesta. Viste le reiterate, ingiustificate ed infantili polemiche, ci vediamo costretti a dettare due condizioni, semplicemente per dovere di cronaca, riteniamo che i cittadini debbono essere correttamente informati:
1° si risponda alle domande di cui sopra;
2° una delegazione del “PDC” con una nostra delegazione ed un rappresentante dell’amministrazione, salga a visitare lo stato dei luoghi, le migliorie apportate e le piante acquistate. Beh siccome siamo buoni vi invitiamo a farlo pure di nascosto. E’ facile basta prendere l’ascensore non vi preoccupate nessuno vi vede. Le foto fatele e pubblicatele dall’interno.
Per cortesia, però, prima di dire cialtronerie, fatelo.
Rassicurando, infine, che non c’è stata alcuna raccomandazione, né siamo stati privilegiati o abbiamo avuto corsie preferenziali, semplicemente nessuno fin ora se n’era interessato. Basta dare uno sguardo al protocollo – ma forse anche qui è chiedere troppo come prendere un ascensore e salire una rampa di scale in ferro – ricordiamo ancora una volta, qual ora non fosse chiaro, che la nostra Associazione NON HA SCOPO DI LUCRO né finanziamenti pubblici, quindi l’iniziativa di raccolta di giorno 11 era stata organizzata per racimolare i fondi necessari per poter iniziare i lavori di recupero e restauro.
Certi che viste le dabbenaggini espresse non finirà qui, perché si preferirà evadere le domande ed evitare di salire sul terrazzo, ci diamo appuntamento alla prossima indignazione….
L’Associazione San Benedetto Abate