Qual è lo stato reale dei conti delle Casse comunali? La sospensione dei pagamenti degli stipendi agli impiegati comunali è un campanello d’allarme non certamente tranquillizzante sulla futura tenuta dei conti dell’Ente. Qualunque ne sia la natura o la causa.
Non si ricorda da tempo una crisi simile di liquidità di cassa, giunta fino a tali ritardi di corresponsione delle mensilità ai dipendenti ed alla spartizione quotidiana delle somme in possesso per singole individualità. In tale stato di cose, amministratori dignitosi e rispettosi risparmierebbero, ai cittadini, autocelebrazioni sul web per cose effimere e relativi selfie, concedendosi al governo delle problematiche più vere e reali della città! Ci siamo fermamente opposti, qualche mese fa, all’ennesimo aumento, per due anni consecutivi, della Tassa sui Rifiuti.
Abbiamo avversato, oltre ogni dire, l’adozione della odiosa Imposta di Soggiorno per i turisti. Ci siamo sempre professati alternativi a questa Amministrazione nella disposizione dei capitoli di spesa che non hanno tenuto in considerazione i disagi economici delle famiglie, l’assistenza dei bisognosi e degli anziani, la sussidiarietà per le difficoltà dei portatori di handicap. Capiamo, tuttavia, le difficoltà economiche dei Comuni. Ma le difficoltà vanno governate. Con saggezza, oculatezza, preparazione. Con la ricerca di condivisioni e di confronti. Si esca, immediatamente, allo scoperto. Si riferisca, alla città, sullo stato reale dei conti e sulla situazione finanziaria dell’Ente!
Sono tante le cause che possono provocare una crisi di liquidità delle casse comunali! Ma, quando si arriva alla sospensione dei pagamenti degli stipendi ai lavoratori, tale crisi diventa preoccupante perché supera di netto, ammesso che sia stata messa in atto la dovuta accortezza, qualsiasi clausola di preservazione delle somme occorrenti per il pagamento degli stipendi. Pensavamo che i conti fossero stati messi in sicurezza.
Non vorremmo trovarci, da qui a poco, ad assistere al pronunciamento di un carico enorme di debiti, tipo il pagamento delle retribuzioni al personale, dei fornitori commerciali, dei servizi. Aspettiamo, a tal punto, che sia data la dovuta garanzia che l’indisponibilità finanziaria attuale di cassa non sia progressiva e strutturale, fino al punto da provocare situazioni di predissesto.
L’impossibilità di pagamento delle spese prioritarie, potrebbe aprire scenari piuttosto inquietanti. Una crisi di liquidità, tuttavia, è sempre possibile nella gestione economica e finanziaria di un Comune! Ogni anno possono verificarsi ritardi nei trasferimenti statali e regionali!
Ma le somme occorrenti per la spesa del personale non possono, né devono, essere riferite all’ondeggiamento di tali entrate. Per intanto, la storia ci dice che la sospensione dei pagamenti stipendiali non avveniva più dalla proclamazione del dissesto finanziario dell’Ente, nel lontano 1989.
Se la situazione dovesse persistere per i giorni seguenti, fino al punto da compromettere l’erogazione delle spettanze agli impiegati comunali anche per il corrente mese, si ricorra, senza esitazione, alla anticipazione di Cassa presso il Tesoriere che, secondo la normativa propria degli Enti Locali, risulta essere una concessione di liquidità al fine di far fronte a momentanee necessità di cassa.
La natura giuridica-economica, di tale ricorso, trova fondamento normativo nazionale nella Legge n.350, del 24 dic. 2013, art. 3, comma 17, la quale, apertamente, recita che non costituiscono indebitamento «le operazioni che non comportano risorse aggiuntive, ma consentono di superare, entro il limite massimo stabilito dalla normativa statale vigente, una momentanea carenza di liquidità e di effettuare spese per le quali è già prevista idonea copertura di bilancio».
Una oculata ed attenta ripartizione della spesa, naturalmente, dovrà servire alla piena contabilizzazione delle partite pendenti entro la chiusura del Rendiconto di Esercizio.
E gli interessi da pagare alla Banca erogatrice del prestito? Toccherà alla avvedutezza ed alle capacità di una amministrazione attenta provvedere al pagamento degli interessi attraverso l’uso di una resistente cesoia nell’eliminare spese improduttive, voluttuarie, propagandistiche per le visibilità di questo o di quell’assessore. Viene prima la protezione dei conti e poi la spesa dell’improduttivo e dell’aleatorio! Anziché rifugiarsi nelle ragioni di ciò che è scontato e mostrare segni di insofferenza, si dialoghi con il personale e, allo stesso, si chieda scusa! “Tertium non datur”, dicevano i latini!
Si agisca senza perdita di tempo. Se, poi, l’assenza di liquidità dovesse essere strutturale, gravi sarebbero le responsabilità di questa Amministrazione comunale di fronte alla città! Siamo disponibili, perché sia chiaro, ad andare in Consiglio comunale e ad assumerci le nostre responsabilità amministrative circa un possibile mandato da dare all’Esecutivo per la richiesta dell’anticipazione di Cassa. Anche se tale provvedimento è di competenza della Giunta!
Siamo pronti, per queste ragioni, a sospendere il nostro stato di mobilitazione, sicuri che tutte le minoranze faranno allo stesso modo quando sono in gioco le sorti della nostra città ed il bene dei nostri concittadini.