Politica, Area Democratica: “L’emergenza deviata dell’Assessore”

“Un agglomerato di concetti senza concerto. Un assemblaggio di ragionamenti fuori traccia.

Una produzione di fantasticherie irriproducibili, perché, culturalmente, vuote. “Che ognuno di noi diventi portatore sano di morale (vera) e di giustizia”. È, forse questa, la punta più alta e fantasmagorica del pensiero assessorile. Ed ancora: “Che ognuno di noi abbia senso civico, rispetto altrui, rispetto della Legge, rispetto delle Istituzioni … “. Per perseguire i criminali ed i delinquenti, è questa la ricetta: fustigare il < pensiero, l’etica, la morale > della gente per bene. Si stenta a crederci!

Un pensiero post-ideologico, quello dell’assessore, che diviene terreno di coltura del velleitarismo populistico e visionario di chi pretende di poggiare, sulle sue spalle, il destino dei popoli. Una vera e propria Caporetto per la Massima Istituzione democratica della nostra città, che vede offuscata, da un pensiero debole, un’azione unanime ed epocale, sul piano della lotta alla criminalità ed all’eversione, come quella deliberata in data 27 dic. u.s., attraverso un inusitato decreto di < emergenza ordine pubblico >.

L’assessore riesce, perfino, nella difficile impresa di confondere le emergenze! Emergenza criminalità, vuol dire, per lui, moralizzare tutti i cittadini. Richiamarli ad una vita di pensiero. Spronarli all’etica. Frenare < i loro istinti primordiali, come la brama di potere e la cupidigia, che non fa mai placare la sete di ricchezza e di denaro >. E, poi, ai: “cittadini, passate dalle parole ai fatti.”

Ma, il pensiero del rappresentante delle Istituzioni cittadine, è, pure, l’essenza di un trattato sociologico innovatore che sposta, sui comportamenti degli onesti e dei retti, i germi della nascita e della proliferazione del malaffare e del disordine nella città. È, questo, un disfacimento politico- istituzionale di un’iniziativa dell’intero Consiglio comunale che, con propria Deliberazione, nella seduta del 27 dicembre u.s., si era fatta interprete dello stato di paura e del senso di insicurezza nei quali, oggi, vive la nostra gente. Non serve alla causa della città, un amministratore che, come il filosofo Dionigi, usa la lanterna, in pieno giorno, per cercare < la morale (vera), l’etica, il rispetto della legge, il rispetto delle Istituzioni, della scuola, della chiesa, del proprio prossimo >, negli uomini onesti, nei probi, nei timorati di Dio! L’emergenza criminalità è una cosa seria ed il fronte istituzionale creato per combatterla ne è l’anima.

Come la storia recente della nostra città insegna. Forse sarebbe più utile che l’assessore spendesse le proprie energie per l’approvvigionamento idrico cittadino! Ce ne facciamo, infine, una ragione, e condividiamo pienamente le sue conclusioni: “esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza”.

Area Democratica”