Aieta pubblica sul suo profilo Facebook un post in cui, raccontando la sua giornata, ripercorre le opere fatte quando ricopriva la carica di Sindaco della Città, dedicandosi – come scrive lui stesso – “…senza sosta alla mia gente verso la quale non smetterò mai di essere grato per avermi concesso il privilegio di rappresentarla…”.
UNA GIORNATA DEDICATA ALLA MIA CITTÀ. E A ME!
(Ma anche ai filosofi del nulla).
“Ogni giorno chi fa politica rende conto delle proprie attività pubbliche attraverso ogni mezzo. Tra macchine, segreterie, palazzi del governo riesce difficile godersi l’aria, il sole, il verde, il mare.
Perseguitato da un raffreddore che ha deciso di stare attaccato a me oltre ogni prevedibile tempo, oggi l’ho sfidato, ho infilato una tuta, scarpe da tennis e cuffie e mi sono dedicato a me. Ed ho scelto il Porto Turistico per la mia sfida.
Ossessionato dalle manie per il verde e la pulizia, per le quali ho vessato i dipendenti comunali in questi anni, devo confessare che avevo qualche perplessità. Niente di tutto ciò! Ho trovato un luogo ancora più bello di come lo avevo lasciato: straordinarie opere del Liceo Artistico istallate, erba tagliata, pontili puliti, uffici ordinati, personale accogliente, raccolta differenziata. Ho chiamato Angelo Aita e il Dirigente Comunale, Massimo Aita, per complimentarmi e per dire loro che questa è la strada giusta. Ovviamente ho incrociato l’affetto di Sandro, Minuccio, Luigi e Vincenzo che erano lì ad occuparsi della più bella e profumata opera mai costruita in Calabria proprio per le difficoltà che le sottendevano. Ho anche scambiato qualche colpo a ping pong (sempre rispettoso del mio maestro Mario Pace, Presidente degli Avvocati di Paola, che mi ha sempre battuto a ping pong e a scacchi, ma non a tennis), e poi sono andato via.
In quell’istante ho pensato ai filosofi del nulla, quelli che esprimono verso questa città pensieri pieni di niente e vuoti di tutto, quelli che denigrano costantemente, quelli che vedono solo tristezza e mai la bellezza di questi luoghi, quelli che accanto alle criticità, che pure ci sono, non si avventurano mai in un sorriso.
Quelli che hanno dimenticato cos’era questa città 12 anni fa, senza porto, senza teatro, senza museo, senza biblioteca, senza lungomare, senza sale convegni, senza enoteca, senza fontane, senza piazze, senza Palazzo di Città, senza corridoio per le contrade, senza impianto polisportivo (il campo arriverà), senza giochi rionali. E pure senza rotonde!
Me la sono goduta in tutta la sua bellezza immaginando le opere che verranno come Lampezia, il nuovo Stadio, la nuova Chiesa, il nuovo Palazzetto dello Sport a San Giacomo.
E ho ripercorso i migliori anni della mia vita dedicati senza sosta alla mia gente verso la quale non smetterò mai di essere grato per avermi concesso il privilegio di rappresentarla nel ruolo più esaltante mai ricoperto che è quello di Sindaco della propria Città”.