La Sardegna e il solare termodinamico a concentrazione della discordia

Si parla tanto di energie rinnovabili come fonti alternative ai carboni fossili e ad altre fonti inquinanti e in esaurimento eppure Il solare termodinamico a concentrazione in Sardegna sembra non essere gradito. L’accusa maggiore che gli si muove è quella d’essere “troppo impattante a livello paesaggistico”.

sardegnaLa sua notevole occupazione di suolo lo porta ad essere considerato un progetto speculativo e nient’altro. Questo, ovviamente, è quanto sostengono gli oppositori. Tra i detrattori dell’impianto solare termodinamico “Flumini Mannu” da 55 MWe, proposto dalla società “Flumini Mannu Limited” nei comuni di Villasor e Decimoputzu, vi sono: i comitati locali sardi, la Regione, che ha espresso un formale parere negativo e gli enti locali sardi, oltre che il Ministero dei Beni Culturali. Insomma, uno squadrone.

Si aggiunge anche Legambiente Sardegna, nonostante, però, Legambiente nazionale e ANEST, l’associazione di settore, nel maggio del 2014 avessero firmato un protocollo di intesa, che prevedeva anche l’individuazione delle aree in cui andrebbero realizzati i nuovi impianti.

Intanto il 18 agosto scorso c’è stato il parere positivo della commissione tecnica VIA proprio su quel progetto.

Dal punto di vista di giuridico il comitato si ricollega alla norma regionale che stabilisce che “nelle aree agricole sarde non possono essere ubicati impianti industriali di produzione energetica di tali dimensioni”. Aggiunge, inoltre, che parte delle aree considerate dal progetto sono tutelate con vincolo paesaggistico e nel piano paesaggistico regionale sono individuate solo per utilizzo agro-forestale.

Non si è fatta attendere la risposta dell’ANEST, per voce del Presidente Gianluigi Angelantoni, che in una lettera inviata a tutti i Ministri competenti e alla Presidenza del consiglio scrive: “Nessuno vuole espropriare le terre ai proprietari, ma solo avere un diritto di superficie per 25 anni, dopo di che torneranno nel pieno utilizzo dei concedenti, a prezzi che sembrano essere di grande interesse, almeno a dire di taluni proprietari che hanno accettato”.

Insomma,  questo caso porta alla luce un complicato intreccio di responsabilità che ripetiamo, senza che noi si voglia dare un giudizio di merito, rivelano la difficoltà ad attrarre investimenti e a realizzare grandi o piccole opere. Senza contare che la Sardegna sconta un alto tasso di disoccupazione, e ne sanno qualcosa anche coloro i quali un lavoro ce l’hanno e chiedono sempre più un  preventivo per la cessione del quinto (approfondimenti sul sito http://www.zonaprestiti.com/cessione-quinto-preventivo.htm), e dovrebbe se non altro valutare con attenzione ogni possibile occasione di occupazione.