L’insolenza d’un bambino maleducato, la sfrontatezza d’un criminale folle e la sfacciataggine di un’irriverente donnaccia: attributi che disegnano un ipocrita o un menzognero? Macché! I tratti di un cinico genio della Televisione e del Teatro, piuttosto. I lati di un carattere schietto e autentico che lo hanno portato a diventare quello che è oggi: Teo Mammucari.
Ma il mattatore che venerdì scorso ha infiammato le tavole dell’Acquario, a Cosenza, non è solo questo. È anche sincerità d’animo, verità. Spontaneità. In altre parole: coraggio di pronunciare a voce alta ciò che spesso la mente dice ma la bocca tace.
E forse è proprio questo che piace di Teo Mammucari e del suo show: la franchezza delle e nelle parole. In fondo, lo spettacolo firmato da Arcobaleno Tre, la casa di produzioni televisive e per l’intrattenimento del noto manager Lucio Presta, s’intitola Ricomincio da Te…o. Un claim che riassume in tre parole la personalità genuina ed estremamente franca di Teo, appunto. Uno spettacolo fatto di piccoli racconti di vita, vicissitudini peculiari che si sono trasformate in un’ora e mezza di risate e applausi, soprattutto per l’esperienza e il talento di Mammucari.
Ma venerdì, Teo non è stato protagonista solo della sua straordinaria performance. È stato anche ospite del penultimo incontro di Nextv, il corso organizzato da AmoCosenza (associazione di cui è presidente lo stesso Presta), rivolto ai giovani cosentini che la “Televisione la vogliono fare”, e che si tiene presso il teatro di via Galluppi. Un percorso che, durante le scorse lezioni, ha portato nella città bruzia personaggi del calibro di Gerry Scotti, Paolo Bonolis, Paola Perego, Lorella Cuccarini e tanti altri.
Nel pomeriggio, Teo Mammucari, affiancato dal suo manager Presta, ha parlato con i ragazzi e ha mostrato a tutti il suo vero io; un io che non si discosta da quello presentato durante lo show, ma è lo stesso, incontaminato, puro e goliardico.
Il presentatore Tv ha spiegato ai ragazzi come lavorare in Televisione sia un mestiere, un lavoro fatto di fatica e sudore. Ha detto: “fate questo se non riuscite a fare altro”. Poi, ha risposto alle domande dei ragazzi, ha dialogato con tutti e, dopo i selfie di rito, ha salutato con naturalità. Non prima però, di aver condiviso con il gruppo i suoi trascorsi da animatore turistico e di aver raccontato come, solo a 36 anni, abbia raggiunto – con caparbietà – la stabilità economica e lavorativa. Insomma, non prima di aver parlato agli allievi della sua “fame” , dei suoi sacrifici, delle sue origini umili e delle tante porte in faccia ricevute. Un passato che lo ha trasformato e lo ha plasmato per com’è oggi: un irriverente genio che dice sempre la verità.