Il “muro della vergogna”: un riassunto necessario

Prima di entrare nel merito, una piccola premessa. Non amo le polemiche, anche se – con il mestiere che faccio – dovrei adorarle! Già, le querelle, infatti, soprattutto quelle online, ci portano un sacco di contatti e, sulla nostra Rete, si traducono in visite e visualizzazioni. Tuttavia, è necessario che intervenga nell’ultima controversia che si è aperta (come al solito, ormai possiamo dire 😉 ) qui su Cetraro In Rete. Non per dire la mia, chiariamoci fin da ora, bensì per riassumere cosa sta succedendo. E lo faccio solo ed esclusivamente perché molti utenti, via mail, ce lo stanno chiedendo.

cassettaAllora… tutto nasce da un post pubblicato sul suo profilo Facebook dal prima cittadino Giuseppe Aieta. Articolo che, come spesso facciamo, abbiamo riportato integralmente su Cetraro In Rete, per dare la possibilità di leggerlo anche a chi non avesse come amico digitale il nostro Sindaco. Il titolo è Le opere epocali che daranno un orizzonte alla città. Nel post Aieta elenca le cose fatte e da fare della sua Amministrazione e, a un certo punto, scrive: “Su Piazza della Solidarietà Veneto-Trentina di via Libertà, tutti pensavano che mai avremmo demolito quel muro della vergogna e che al suo posto sarebbe nata una bellissima piazza a verde”.

Ecco parte tutto da lì. Già perché il professor Mario Braile, nostro amico e collaboratore, non ha gradito molto questa frase e, in particolare, l’appellativo “muro della vergogna”. Così ha scritto una lettera aperta ad Aieta che noi abbiamo prontamente pubblicato. Il titolo è “Perché “della vergogna”?! Lettera aperta al Sindaco Aieta, dove il professore si chiede: “Perché “della vergogna”, Giuseppe? Forse perché costruito su terreno demaniale o abusivamente, o forse perché appartenuto a proprietari delinquenti o di malaffare? Certi modi di esprimersi non suonano bene sulla penna di un primo cittadino, anche quando egli si auto-incensa…”. E poi precisa: “Quel muro, caro Giuseppe, faceva parte di una proprietà oggetto di esproprio da parte della tua Amministrazione che, ancora oggi, non ha mantenuto l’impegno dell’equo indennizzo”.

Il primo cittadino ha risposto alla lettera aperta proprio questa mattina con una nota dal titolo “Aieta a Braile: avrebbe dovuto utilizzare più prudenza!”. Naturalmente i commenti sono arrivati a iosa e dei più disparati, positivi e non.

Riassunto fatto. Spero di aver chiarito i vostri dubbi. Ah, un’ultima cosa: lasciate pure i vostri commenti qui, così gli altri lettori potranno seguire questa vicenda su un solo post, senza impazzire su più pagine. Grazie a tutti.

A presto.