Mirko Spano‘, di Autonomia e Diritti, interviene sulla recente sentenza sull’ospedale di Praia a Mare. Sentenza, spiega Spano’ “redatta dal Consiglio di Stato che avrebbe dovuto entusiasmare tutti i sindaci della provincia di Cosenza e chiedere l’immediata convocazione della conferenza dei sindaci per proporre una nuova organizzazione della salute. La sentenza, infatti, ha sancito la illegittimità del decreto n. 18/2011 del Commissario della sanità calabrese e di tutti gli atti successivi a cominciare dal decreto n. 106 con il quale veniva ridisegnata l’organizzazione delle attività ospedaliere. Insomma, Palazzo Spada ha sancito che l’intera opera di Scopelliti è nulla, va rifatta perché incapace di osservare i LEA”.
“Il momento elettorale è terminato – scrive – e, quindi, ci saremmo aspettati una iniziativa in tal senso. Invece è come se nulla fosse successo”.
“Nei panni del sindaco di Cetraro, avrei iniziato a cercare di ripristinare la legalità ed a recuperare il maltolto invece della inerzia. Il sindaco sa perfettamente che il Presidio ospedaliero della nostra città è svuotato: per un ricovero in medicina si deve passare da Paola, così come per un ricovero cardiologico”.
“Ben presto sarà – continua – così anche per i ricoveri di chirurgia, visto che la struttura complessa è prevista a Paola. Nel nostro nosocomio, in pratica, è rimasta la ostetrica che rimane sotto la mannaia dei 500 parti annui, la pediatria e qualche altro servizio”.
“Per cui presto si parlerà di centro spoke di Paola. Eppure si sa che Paola è sprovvista di vie di accesso, di pista per elicotteri, della rianimazione, della risonanza. Tutte attività, invece, presenti nella struttura di Cetraro. Senza dimenticare la frana profonda che affligge l’ospedale di Paola peraltro circondato da una zona R4, cioè ad altissimo rischio idrogeologico. Non a caso la giunta prendente la nefasta era Scopelliti aveva individuato Paola come sede di casa della salute e, giustamente, Praia come centro ospedaliero. Bene sindaco, ti rinnoviamo l’appello: meno slogan e più iniziative concrete”.