L’acqua inquinata e i 10 giorni di buio…

Questa mattina abbiamo ricevuto una e-mail da un nostro lettore sulla mesta questione dell’acqua pubblica che, come ben sapete, è inquinata e non utilizzabile se non per usi igienici.

Avevamo già segnalato la notizia qualche giorno addietro e ci eravamo chiesti come mai “una questione delicata come l’acqua potabile” non fosse stata segnalata in maniera più celere di come è stato fatto.

Questa stessa domanda se l’era posta anche l’ex sindaco di Cetraro Ciro Visca, che – attraverso le pagine del quotidiano Calabria Ora, scriveva: «Non si capisce per quale motivo i cittadini siano venuti a conoscenza del fatto che l’acqua dei rubinetti è inquinata solo dopo dieci giorni. Una disattenzione da parte degli Uffici Comunali preposti a diffondere celermente l’ordinanza sindacale di che trattasi, che va a danno della salute dei cittadini, i quali, ignari di tutto, hanno continuato a bere acqua inquinata a loro insaputa per questo lasso di tempo».

Beh, la lettera che abbiamo ricevuto questa mattina, evidenzia nello specifico le probabili date di questa “mancanza”.

Sono effettivamente 10 giorni. Dal 25 ottobre al 4 novembre. 10 giorni di buio. 10 giorni di ritardo su “un problema delicato che – scrive l’autore della missiva digitale – doveva essere portato a conoscenza di tutti i cittadini in tempi utili”.

Ecco il testo integrale della lettera.

«Cetraro,  6 novembre 2011
Gentile …………..( …omissis )
Le invio ritaglio dell’Ordinanza comunale n. 40, con la quale il primo cittadino “ordina alla cittadinanza di non usare l’acqua erogata per usi potabili, potendola adoperare per esclusivo uso igienico”, “…tale divieto viene
disposto fino a quando non verranno espletati gli accertamenti tecnici…”

Fin qui nulla di strano, anzi è da segnalare la encomiabile iniziativa volta a salvaguardare la pubblica salute. Ma il fatto alquanto discutibile resta la tempistica con la quale certi provvedimenti così importanti vengono segnalati e comunicati ai sudditi!
Il documento, infatti, porta la data del 25/10/2011 e il “manifesto” di cui trattasi è stato distribuito (sic) a pioggia solo ad alcuni pubblici esercenti e solo giorno 04/11/2011, e non portato a conoscenza di tutti i cittadini, interessati al delicato problema, in tempi utili.
Quale rischio avranno corso gli utenti che, ignari della cosa, hanno usato il prezioso liquido nell’intervallo fra le due date?
La cosa a quanto pare non riveste grande importanza per i manovratori del palazzo: l’importante è mettersi al sicuro e rispettare il Testo unico sull’ordinamento degli Enti Locali. Per il resto chi se ne frega!
Con stima.
Mario».

Naturalmente, siamo aperti a ricevere e a pubblicare ogni eventuale replica o commento su questa brutta questione, sia da parte dell’Amministrazione Comunale sia da parte di chiunque voglia intervenire.

E proprio in tema di repliche, è necessario fare una precisazione.

A volte, le logiche giornalistiche tendono a deformare o ad attenuare i fatti, vuoi per necessità occulte – che non ci è dato conoscere – vuoi per rispetto della decenza morale o privata dei cittadini coinvolti.

È un comportamento lecito, dettato dal quieto vivere e dalla moralità comune, che dev’essere sempre rispettata, a costo di abbassare i toni di polemiche “utili” ad accrescere la popolarità mediatica del giornale.

Noi di Cetraro in Rete, da rodati blogger, sposiamo in pieno questa logica. E ci limitiamo a riportare ciò riteniamo possa realmente interessare alla cittadinanza e ciò che pensiamo possa, in qualche modo, aumentare la nostra popolarità. Sarebbe da stupidi nasconderlo. È così per tutti.

E come ogni giornale che si rispetti, tentiamo di non scadere mai in polemiche futili e poco credibili. Tentiamo di non incentivare le controversie che spesso sono aizzate esclusivamente per calamitare visibilità politica e/o personale di soggetti che usano i mezzi d’informazione solo per tale scopo.

Tuttavia, riteniamo anche che la libera informazione debba essere perseguita senza censure. Non sopportiamo veli davanti alle nostre notizie. E non filtriamo le informazioni per “tenerci buoni” amici o politici. Siamo del parere che ognuno debba poter esprimere la sua opinione e divulgare le sue convinzioni. Ma – ripeto – senza mai offendere la moralità o infrangere la sfera privata delle persone. E senza mai riportare voci poco appetibili e/o utili per la cittadina di Cetraro.

Ecco perché – in genere – ripubblichiamo integralmente la maggior parte delle notizie che ci vengono inviate. Soprattutto quelle utili a smascherare le serpentine nascoste di Cetraro.

Quindi, inviateci i vostri commenti. Li pubblicheremo senza censure e senza modifiche. Sempreché, come già detto, non offendano la decenza o la moralità delle persone.

E proprio in tema di commenti, e al di là della polemica sulle date, chiudiamo con la nota di un nostro lettore lasciata all’articolo L’acqua di Cetraro è inquinata dell’8 novembre. Un commento che fa riflettere: “perché l’acqua a Cetraro è inquinata con frequenza inaudita… che succede ai nostri acquedotti?!!!”.