Prendo in prestito questo titolo da una foto apparsa su Facebook e, in particolare, nella pagina Cetraro gioiello di Calabria, per parlavi di una profezia. Di una chiaroveggenza. Per parlarvi, in pratica, della “divinazione della grasta di Cetraro” :-).
Comincio col dirvi che scrivere “grasta” non è sbagliato. Non è solo un termine dialettale. Molti vocabolari, infatti, ormai lo riportano. Significa banalmente: “vaso da fiori“. Solo che forse è errato chiamare “grasta”, l’anfora (credo si tratti di questo, gli esperti mi correggeranno se sbaglio) posizionata qualche settimana fa in Piazza del Popolo, immagino per sistemare la segnaletica stradale.
Perché vi parlo di tutto questo? Semplice, perché sin dal momento del suo posizionamento, così come avviene per molte cose qui a Cetraro :-(, sono partiti i commenti. E in questo caso, al di là della vera utilità della grasta, si sono rivelati, a dir poco, raffinati e ironici.
Ecco qualche esempio
“Ma a chi e come vengono in mente queste cose…”
“Arrestate chi ce l’ha messa”
“Habemus Giarra (mi sembra più appropriato)…”
“A langella tantu ca va’ all’acqua si ruppe!”
“Che bella grasta!!!”
E così via.
Tutti “carini”, non c’è che dire. Tutti strappano un sorriso. Ma il più bello, secondo me, è questo:
“C’è il paese dei murales, il paese del gelato, la città dei sassi, ecc… Il nostro è il paese della grasta”.
E la profezia? Beh, la profezia è di un utente che ha scritto: “Per me dura poco!”. Detto, fatto. La tanto amata (o odiata?) grasta ha subito un danno. Pare che qualcuno, facendo retromarcia l’abbia colpita. Per fortuna, l’intervento dei cetraresi è stato tempestivo e il vaso è stato (temporaneamente?) risistemato.
Ma, ahimè, la sistemazione ha dato vita ad un altro sfottò degno del primo: sono apparse nuove foto e nuovi commenti. E qualcuno ha anche postato lo spot dell’Amaro Montenegro, dove alcuni archeologi recuperano un’antica anfora… (il collegamento è lampante).
Il più bello tra i commenti del secondo giro, riferito alla foto in cui si vede il vaso pendere da un lato sorretto da un’asse di grosse dimensioni, è sicuramente:
“Che cos’e? La grasta di Pisa?”.
Beh, al di là degli sfottò apparsi su Facebook, spero che il tutto si risolva presto e che l’Amministrazione comunale trovi la giusta soluzione per sistemare la segnaletica.
A presto