Il Sindaco Aieta pubblica l’ennesima puntata della sua PARLIAMONE!, la rubrica che tiene da tempo su Facebook. Ecco cosa scrive in quest’appuntamento datato 26.XII.2012.
“Senza troppi giri di parole, andiamo al sodo!
La vicenda relativa all’ultimo Consiglio comunale è stata una brutta pagina perché ha aperto la strada a dubbi, sospetti, insicurezza, instabilità: tutto il contrario di cui oggi ha bisogno la città. E’ riapparsa l’idea, cioè, che la politica abbia fatto un brusco ritorno al passato proprio mentre viveva una splendida stagione di rinnovamento. Date uno sguardo al Consiglio comunale: la presenza di giovani Consiglieri è motivo di speranza, in controtendenza con ciò che avviene nel resto della Nazione dove negli ultimi mesi vi è stata una grande battaglia di rinnovamento che è passata sotto il nome di rottamazione. Quest’ultimo termine non mi piace perché credo che sia necessario contemperare tradizione e innovazione in tutti gli ambienti sociali; rimane, però, un problema aperto relativamente alle classi dirigenti che hanno il dovere di preparare il futuro in una logica di gradualità sempre tesa ad alimentare la speranza per il Bene Comune. E quale migliore strategia se non quella di dare l’opportunità a giovani amministratori? Poi tutto ciò si può rivelare vacuo per lo scarso spessore di chi è chiamato alle responsabilità, ma intanto bisogna provarci. Bisogna dare una possibilità. E qui, a Cetraro, gli esempi sono tanti. A cominciare da me: avevo 15 anni quando ho iniziato a frequentare la sezione dei Socialisti attaccando manifesti; ne avevo 23 quando sono stato chiamato ad entrare nel direttivo; ne avevo 30 quando mi hanno eletto segretario di sezione; ne avevo 37 quando sono stato eletto alla Provincia; ne avevo 38 quando sono stato eletto Sindaco. In mezzo a questa esperienza ci sono rapporti, relazioni, amicizie, rotture, errori, conquiste. Tutto quanto costituisce ciò che si chiama esperienza.
La politica non è solo potere e comodità, ma anche sofferenza, amarezza, pericolo. Soprattutto quando riguarda gli amministratori locali, unici a conoscere davvero i bisogni dei cittadini. Ma la politica è anche memoria, ricordo, belle pagine di lealtà, di amicizia, di episodi, di esperienze, di opere realizzate che agitano e accrescono il desiderio di fare meglio e di più. Ecco perché è necessario che i ragazzi si avvicinino alla più antica attività umana; ecco perché non smetterò di rivolgermi a loro offrendo spazi di democrazia, di confronto, di discussione. Ecco perché con tenacia abbiamo voluto realizzare il Teatro, il Museo, la Sala convegni di Palazzo del Trono. Ed ecco perché nei primi giorni dell’anno nuovo consegneremo alla città un altro spazio di democrazia, il più importante: la Sala del Consiglio comunale di Palazzo Pallottini. Sarà la sede della Massima Assise cittadina; sarà la sede che frequenteranno molti uomini e donne; sarà la sede dove si decideranno le attività più importanti per la nostra vita; sarà la sede, soprattutto, dove voglio che tanti ragazzi e ragazze rivolgano lo sguardo per preparare la nuova classe dirigente, quella che amministrerà nel futuro.
Ma perché una città cresca è necessario offrire spazi anche ai meno giovani. Ed ecco perché abbiamo concesso agli anziani della Marina spazi comunali, così come agli anziani del Centro. Gli spazi sono fondamentali per coltivare democrazia e partecipazione. Durante tutte le dittature gli spazi venivano negati, il desiderio di associarsi represso, la voglia di stare insieme, e magari anche di criticare l’operato dei governi locali e nazionali, mortificata e punita. Alle nostre latitudini è avvenuto ciò che speravo avvenisse. Qualche sera fa ho partecipato ad una iniziativa promossa dal Centro Anziani di via S. Francesco. Una serata piena di emozioni, agevolata dalla raffinatezza intellettuale del prof. Gaetano Bencivinni che ha parlato de I Promessi Sposi ad un pubblico attento, desideroso di ascoltare. Si ricordava il Prof. Bruno Picarelli, fulgido esempio di educatore, amico, e politico. Una sala piena, una buona prassi sociale! Stessa emozione incontrando i giovani dell’ACR di S. Filippo: ragazzi motivati, garbati, con una straordinaria voglia di fare e di confrontarsi. Si capisce, dunque, che la passione non ha età e noi abbiamo il dovere di alimentarla mai sottraendoci a critiche o rimproveri.
Per fatto personale!
In questi giorni ci si è chiesto cosa facessi sul piano politico. Qualche quotidiano locale ha avanzato l’ipotesi che io potessi candidarmi al Parlamento. Una mia candidatura avrebbe comportato le dimissioni da Sindaco a due anni e mezzo dalla scadenza naturale della legislatura.
Non ci penso neanche!
Ho ancora tante cose da fare nella mia città. Stop!
Però qualcosa è successa in questi ultimi giorni. Ci sono le primarie del PD utili a scegliere i candidati per le elezioni al Parlamento, i Socialisti hanno siglato un accordo con Bersani per avere posti utili nelle liste, il Premier Monti sosterrà liste autonome. La politica è movimento, evoluzione, cambiamento. Ed anche a Cetraro bisogna cogliere le novità che la politica ci offre. I riformisti, alle prossime elezioni, staranno in un unico partito che è il PD. Finalmente, dopo circa vent’anni, si realizza il sogno di quanti hanno creduto che si potesse costituire un vasto contenitore dove la cultura cattolico-democratica e quella socialdemocratica potessero trovare sintesi. La scelta di Bersani di aprire ai Socialisti sana un’anomalia tutta italiana. Finalmente! Adesso, però, bisogna spingere anche nelle realtà territoriali dove è necessaria una presa di posizione che non sia solo legata alle sfide elettorali ma prefiguri sinergie e politiche comuni che partano dagli enti locali come di fatto accade a Cetraro da ormai qualche anno. Ed anche qui, da noi, è necessario realizzare spinte innovative che aiutino il processo di osmosi delle culture sopra richiamate. Anche in riferimento alla rappresentanza politico-istituzionale che più di ogni altra, per la sua assenza, pesa enormemente nella nostra città. Fuori dai denti: parlo del Consiglio Regionale dove l’assenza di una rappresentanza tutta cetrarese ha pesato e pesa nelle scelte di politica sanitaria e non solo. La città e questo territorio hanno bisogno di essere rappresentati ed io lavorerò affinché il prossimo Consiglio Regionale della Calabria possa annoverare tra i suoi membri un rappresentante cittadino che difenda i legittimi interessi della città e del Tirreno oggi mortificati e vilipesi. Ci saremo in questa battaglia.
Nel frattempo ci godiamo gli ultimi giorni dell’anno in serenità per poi ritrovare slancio e freschezza nei giorni dell’anno che verrà. Sarà un anno decisivo il 2013, si ricomincia da dove avevamo lasciato.
“L’anno che sta arrivando tra un anno passerà io mi sto preparando è questa la novità”. (Lucio Dalla)
Auguri, davvero tanti auguri!
Giuseppe”