“Leggendo in questi giorni sui quotidiani locali, l’antagonismo creatosi tra le comunità e gli ospedali del tirreno cosentino mette tanta rabbia e tristezza.
Come già ho avuto modo di esprimere il mio parere a riguardo sul vostro articolo: “Ospedale: “è il caos organizzativo che ci preoccupa“; ora più che mai ribadisco che la condivisione dell’organizzazione della rete ospedaliera configurata in una riorganizzazione aziendale oppure in un piano sanitario regionale auspicato, risulta indispensabile, alla luce degli esasperati interventi sulla stampa locale di questi giorni.
Mi rivolgo al nostro Sindaco di intraprendere insieme agli esponenti delle comunità contigue un accordo di programma che porti a scelte solidali ed eque per tutto il comprensorio. Per l’immediato si rende necessario dare sicurezza, tranquillità e dignità ai cittadini bisognosi di cure e trattamenti sanitari attraverso l’impegno della politica, della dirigenza dell’ASP e degli operatori, che in momenti di confusione come quello attuale non devono “distrarsi” ma concentrarsi ancor di più per dirimere e lenire i guasti di “gestione”. Se finanziamenti sono disponibili e bene che si utilizzino per dare più tecnologie e più confort iniziando dalla ristrutturazione dei reparti esistenti.
Perchè non si ristrutturano i reparti di chirurgia ed urologia? Perchè a distanza di anni ormai i reparti di ostetricia e ginecologia sono stipati in una sola ala? perchè non vengono attivati i posti di neonatologia annessi alla pediatria? perchè non vengono attivati tutti i posti previsti di psichiatria e relativo reparto ristrutturato? ed il pronto soccorso anch’esso perchè non viene predisposto secondo i nuovi canoni? E la TAC? Quando si potrà avere un apparecchio affidabile?
Questo sarebbe l’inizio e l’indispensabile più delle beghe tra paesi creati da sporchi giochi. Tutto a vantaggio del privato.
Saluti”.