Aieta parla di Sanità e nuovi progetti

Il Corridoio delle Contrade, la nuova Via Luigi De Seta, Piazza del popolo pedonale, il Nuovo Borgo San Marco, il Mercato Ittico ed il nuovo Molo per i pescatori, la nuova Sala Consiliare, il Nuovo Palazzetto dello Sport, la ristrutturazione del Palazzetto Giordanelli, alcune strade nelle campagne e la Nuova Chiesa San Marco al Borgo.

Sono questi i progetti che il Sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, ha intenzione di portare a termine prima della conclusione del suo mandato, che terminerà tra due anni e mezzo. Li rende noti attraverso la consueta rubrica Parliamone, che il primo cittadino cura ormai da tempo su Facebook. Uno scritto carico, come al solito, di notizie interessanti, come l’aggiornamento – in quest’occasione – sulla questione Sanità.

Ecco cos’ha scritto Aieta sul social network in blu nella “puntata” del 06.X.2012.

“Si è conclusa una settimana tutta impegnata sulla sanità. Consigli Comunali, assemblee, riunioni, interviste televisive. Piccoli passi avanti sono stati fatti: oggi se un cittadino viene ricoverato al pronto soccorso dell’Ospedale di Cetraro e deve essere trasferito nel reparto di Medicina o Cardiologia, può farlo, perché il DG Scarpelli ha autorizzato il ricovero presso l’ospedale di Cetraro in un reparto atipico e con soli 10 posti letto. Contenti? Per niente!

In un confronto televisivo col Sindaco di Paola ho proposto che per la sicurezza dei cittadini sarebbe stato più opportuno che si fosse deciso di trasferire anche il reparto di Rianimazione all’ospedale di Paola al fine di evitare che la tranquillità e la vita dei pazienti fosse messa a repentaglio. Questo per evitare che qualcuno speculi sulla solita, stucchevole, rivalità tra Paola e Cetraro. Oltretutto, negli ultimi giorni, ho molto rivisto le mie convinzioni relativamente al trasferimento di Cardiologia e Medicina da Cetraro a Paola. Salta fuori una nuova ipotesi alla luce di documenti che arrivano sul mio tavolo. Ma essendo un uomo del dubbio e mai del sospetto, attendo prima di assumere posizioni ufficiali.

Mi piace studiare prima di parlare al vento. E studiando, studiando, mi è capitato tra le mani un Decreto di Luglio 2012, a firma dei Sub Commissari della Sanità Regionale, in cui è difficile orientarsi, ma nel quale forse è facile trovare la risposta alla nostra domanda: perché trasferiscono Cardiologia e Medicina da Cetraro a Paola, se proprio a Cetraro esiste la Rianimazione? Una risposta superficiale potrebbe essere: perché Scopelliti è amico del Sindaco di Paola e ci sono state le elezioni! Su questa risposta comincio ad avere qualche dubbio. Stiamo lavorando su un’altra ipotesi. E dalle carte che saltano fuori forse dobbiamo rivedere la nostra impostazione e aggiornare la nostra battaglia. Ho l’impressione – ma allo stato è solo impressione – che alla base di questa scelta ci potrebbe essere un’altra motivazione che, se dovesse convincermi, non esiterò a denunciare. E cioè che forse la Sanità Privata in Calabria abbia ormai preso il posto di quella Pubblica. Ripeto: è solo un dubbio che cresce quotidianamente, che molti sussurrano, che tantissimi alimentano, che pochi escludono, che tutti hanno paura a denunciare. Io non ho paura! E quando il dubbio diventerà certezza, ne vedrete delle belle. Attenzione, però, perché il rischio è che si può travisare il mio ragionamento. Non vi è preclusione alcuna verso la sanità privata, ma quando questa deve essere agevolata non lo si può fare a danno di quella pubblica.

Chiaro?

Negli ultimi giorni abbiamo assistito alla vergognosa vicenda della Regione Lazio dove un Consigliere Regionale, tale Batman, utilizzava fondi pubblici per ostriche e champagne. Non siamo mai stati annoverati nel club dei moralisti ma questa è davvero una vergogna se si pensa a tanti amministratori che per quadrare i bilanci rinunciano a rimborsi, missioni, ristoranti, alberghi quando si recano a Roma o Catanzaro per impegni istituzionali. Nel nostro Comune questo avviene dal 2005, da quando cioè ci siamo insediati. E le indennità degli amministratori comunali sono ridicole rispetto a quelle di Batman e di tanti come lui. E’ una questione di stile. Come è una questione di stile viaggiare con la propria auto e non con l’auto blu. Qui da noi non abbiamo mai voluto acquistarla perché ci sono altre priorità.

Come al solito esiste qualcuno che tenta, nel torbido della propria miseria umana, di cucire sugli altri comportamenti, stile e condotte di vita che la storia personale di ognuno di noi si incarica di smentire. Noi non siamo contro alcuni giovani disoccupati di questa città che avevano visto in un determinato periodo della propria esistenza la possibilità di un approdo impiegatizio. Non siamo contro, ma non vogliamo passare come coloro che sono i responsabili di quegli approdi. Tradotto e per essere più chiari, noi non ci interessiamo di far saltare progetti che possano alleviare la disoccupazione, ma non vogliamo ricevere l’indignazione degli altri giovani disoccupati rimasti fuori che ci considerano responsabili di quei progetti. E per questo abbiamo solo chiarito che noi non c’entriamo nulla attraverso l’interessamento di Consiglieri regionali. Non siamo posseduti dall’odio e dall’invidia del successo altrui come capita a quei mugugnanti pronti a veicolare notizie per arrecare danno e compromettere rapporti personali. Tutto qui!

Come avevo promesso due anni e mezzo fa è iniziata la verifica della nostra azione di governo. E’ giusto che sulla base dei risultati prodotti fin qui la coalizione che ha vinto le elezioni nel 2010 esprima un giudizio politico. Siamo pronti a rivedere i nostri errori, a rimuovere le cose che non vanno, a rilanciare l’azione amministrativa o, in estrema analisi, a ridare la parola ai cittadini. Ho aspettato ottobre per evitare che si potesse pensare che anticipare la verifica significasse dimettersi per ritornare alle urne e ricandidarmi a Sindaco. Ad ottobre, invece, è scaduto il tempo dei due anni, sei mesi e un giorno, per cui se si va a casa non potrò ripresentarmi. Oggi, paradossalmente, finisce questa lunga luna di miele con la mia città. Governeremo altri due anni e mezzo ma alle elezioni troverete un altro candidato a Sindaco per via di una legge giusta che obbliga i Sindaci solo a due mandati. Legge che dovrebbe essere estesa a tutte le cariche istituzionali per evitare che Parlamentari bivacchino in un Parlamento ormai senza credibilità. Ma questa è un’altra storia!

Negli anni che ci rimangono per governare realizzeremo alcune opere fondamentali. Il Corridoio delle Contrade, la strada che collega il Palazzetto con Ponte Caprovini, la nuova Via Luigi De Seta con il parcheggio rialzato di Sottomercato, Piazza del popolo interamente pedonale, il Nuovo Borgo San Marco i cui lavori inizieranno a giorni, il Mercato Ittico ed il nuovo Molo per i nostri pescatori, la nuova Sala Consiliare nella ex Chiesa dei Pallottini, un polo dei mestieri e delle arti nella sede dove sono allocati attualmente i vigili urbani, il Nuovo Palazzetto dello Sport di San Giacomo, la ristrutturazione del Palazzetto Giordanelli, alcune strade nelle nostre campagne che sono ormai impraticabili e alcuni tratti di rete fognaria, la Nuova Chiesa San Marco al Borgo.

Queste sono le opere già finanziate e che , se Dio vorrà, inaugureremo prima di lasciare. Stiamo aspettando di conoscere l’esito dei Pisl, anche se ufficiosamente sappiamo che i nostri progetti hanno avuto valutazioni eccellenti, per proseguire e completare il lungomare, sistemare definitivamente Lampetia e chiudere definitivamente con la parte infrastrutturale. Qualcuno potrà pensare che questo è solo un “Libro dei Sogni“. Ma se si fa un passo indietro a quando promettevamo il Porto, il Teatro, il Polisportivo, il Museo, la riqualificazione della parte a mare del Borgo e tanto altro ancora (l’elenco sarebbe lungo ed estenuante), forse un briciolo di credibilità la possiamo esigere. D’altra parte, proprio sulle cose fatte nella scorsa legislatura, alle elezioni del 2010, nelle urne abbiamo trovato molto più di quanto ci aspettassimo.

Un’ultima cosa.

Nei giorni scorsi abbiamo inaugurato un’opera che forse rappresenta la migliore intuizione della nostra azione di governo, perché in quell’opera c’è tanta umanità. E’ un centro diurno per disabili che si trova in una vecchia scuola dismessa a San Biagio. Quell’opera è il chiaro esempio di come le relazioni tra pubblico e privato possano essere virtuose e vincenti. E’ una bella struttura che una nostra concittadina, coraggiosamente, con passione, garbo ed eleganza ha realizzato per dare sollievo ai nostri ragazzi costretti a frequentare strutture lontane da Cetraro con tutti i disagi che potete immaginare. Il Centro si chiama “Di Sole e D’Azzurro“, è dedicato ad una dolcissima ragazza che non c’è più e si ispira ad una bellissima canzone di Giorgia.

A tutti i nostri ragazzi che frequenteranno il Centro auguriamo buon lavoro ed un sorriso.

Vostro
Giuseppe”